Qualche mese fa era salito alla ribalta per l’installazione del Lokomat, un robot di ultima generazione progettato per consentire il recupero della funzionalità delle gambe nei pazienti con disabilità motorie dovute a danni neurologici, congeniti o acquisiti. Ora l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Palidoro e Santa Marinella (Roma) è tornato in primo piano come organizzatore – insieme alla ESMAC (European Society of Movement Analysis for Adults and Children) e alla SIAMOC (Società Italiana di Analisi del Movimento in Clinica) – del 1° Congresso Mondiale di Analisi del Movimento svoltosi nei giorni scorsi a Roma.



Il Lokomat è un esempio pratico dei frutti di una disciplina come l’analisi del movimento: il nuovo macchinario robotizzato potrà aiutare a tornare a camminare almeno cento bambini ogni anno. Grazie alla donazione della Fondazione Roma, è andato ad arricchire la dotazione tecnologica del MarLab, il laboratorio di robotica e analisi del movimento dell’ospedale romano, che è oggi è il più grande Centro di riabilitazione pediatrica del centro-sud Italia: un’eccellenza a livello internazionale per la gestione dei casi ad alta complessità, la valutazione dei deficit motori del bambino, la verifica dei risultati delle terapie, la ricerca scientifica, lo sviluppo di brevetti originali e di nuove tecnologie avanzate.



E proprio il Responsabile del MarLab, Maurizio Petrarca, è stato chairman del Congresso, che ha messo a tema le nuove scoperta sulle tecniche di riabilitazione in età pediatrica, l’analisi del movimento nei protocolli clinici d’intervento, le ricerche in ambito motorio centrale e periferico nonché i processi organizzativi di queste operazioni negli ospedali: lo scopo, pienamente raggiunto, era di permettere ai partecipanti di acquisire le più avanzate conoscenze di questa specializzazione della medicina. Il dottor Petrarca ne ha parlato a ilsussidiario.net.

Analisi del movimento: di cosa si tratta?



Si tratta di una multidisciplina, in quanto lo studio e la descrizione del movimento umano è una delle cose più complicate e ancora da comprendere pienamente. Interessa numerose discipline poiché abbina lo studio del movimento in sé con l’interpretazione del movimento stesso e con le applicazioni in clinica, cioè nelle varie condizioni di patologia e laddove vengono poi identificati dei percorsi terapeutici: qui l’analisi del movimento è chiamata in causa per valutare gli effetti di tali percorsi. 

In quanto multi disciplina vede coinvolti ovviamente i medici, poi gli ingegneri, i fisici, i fisioterapisti, studiosi dello sport, gli psicologi; quindi un’ampia fetta di mondo scientifico. 

Come è nata storicamente?

Lo sviluppo originale è avvenuto negli anni ‘80 del secolo scorso nell’ambito dello studio del cammino dei bambini con paralisi cerebrali infantile: questi bambini infatti, sviluppano la maturazione dell’apparato locomotore in modo molto particolare e medici hanno sempre avuto enorme difficoltà sia nel comprendere tale maturazione sia nel mettere a punto rimedi adeguati; a ciò si affiancano difficoltà notevoli nell’individuare le strade terapeutiche veramente efficaci per migliorarne le capacità individuali e l’adattabilità con l’ambiente. Nel tentativo di rispondere a queste sfide complesse, le nuove metodologie di studio del movimento e le nuove tecnologie hanno trovato subito grandi possibilità applicative. 

Poi è arrivata la robotica…

Adesso a queste tecniche di studio del movimento si stanno affiancando anche le attrezzature robotiche, in quanto la robotica consente di mettere a punto dispositivi che possono tenere sotto controllo le reazioni del bambino con l’ambiente, consentono di comprendere meglio che cosa sta facendo oppure possono essere utilizzate per migliorare le funzioni: ad esempio applicando degli esoscheletri che vengono indossati dal paziente e che, attraverso dei motori e degli azionamenti, cercano di indirizzare il movimento delle articolazioni nel modo corretto.

 

I recenti avanzamenti sono dovuti quindi solo alle nuove tecnologie disponibili o anche da altro?

I principali sviluppi di questi anni sono derivati certamente dalle nuove possibilità tecnologiche, nell’ambito della robotica e dell’informatica, che però vanno di pari passo con altri risultati di ricerche in campo medico e fisiologico. Il semplice sviluppo della tecnologia non è sufficiente; è necessario che procedano anche tutta una serie di conoscenze sui dettagli dei meccanismi del moto e sui criteri per meglio interpretare i dati che le tecnologie permettono di acquisire più di quanto non si potesse fare prima. È un processo in cui nuove tecnologie e nuove conoscenze scientifiche devono combinarsi nel migliore dei modi. Il convegno che si è svolto in questi giorni a Roma ha coniugato ottimamente tutti questi aspetti.

 

Fate ricorso anche ai sistemi di Realtà Virtuale?

La Realtà Virtuale viene spesso abbinata alle strutture robotiche per creare delle situazioni di realtà aumentata, che possano facilitare l’interazione del soggetto con gli apparati robotici. 

 

Le applicazioni dei vostri studi sono solo terapeutiche?

Le applicazioni principali della Movement Analysis sono nel campo della chirurgia, della riabilitazione e in genere nella gestione di tutti i vari disturbi del movimento, sia nei bambini che negli adulti. Ci sono però interessanti applicazioni anche in campo sportivo, per migliorare l’efficienza e l’efficacia del gesto sportivo. Possiamo dire che lo spettro delle applicazioni copre tutti gli ambiti del movimento umano.

 

Quello appena concluso a Roma è stato il primo congresso mondiale sul tema, anche se le due società promotrici, ESMAC e SIAMOC, tengono i loro congressi annuali da 15-20 anni. Come ci siete arrivati?

Abbiamo cercato di mandare l’invito a partecipare a questa conferenza a tutta la comunità scientifica internazionale. Le comunità scientifiche locali hanno avuto il merito di realizzare organizzazioni molto attive e vivaci e hanno favorito il costituirsi di ambienti sensibili e culturalmente preparati. A livello mondiale tuttavia l’obiettivo principale è quello di poter condividere e scambiarsi informazioni e risultati e a questo puntava la conferenza, superando divisioni regionali. Il vantaggio dell’averlo realizzato qui in Italia è stato di poter mettere i nostri ricercatori e medici direttamente a contatto con le realtà più avanzate a livello mondiale. 

 

Del resto l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è riconosciuto come un’eccellenza…

Il Bambino Gesù inizia ad essere all’avanguardia in questo settore e sta assumendo sempre più un ruolo di leader anche a livello mondiale. Va citato un progetto europeo del quale il nostro Ospedale è capofila e che ha l’ambizione di realizzare un database delle patologie del cammino, che funga da supporto per realizzare delle modellizzazioni dei comportamenti in condizioni patologiche che saranno utili per mettere a punti gli interventi terapeutici.