Il cambiamento climatico nel mondo con un abbassamento globale delle temperature è una realtà, lo dimostrano le situazioni limite che abbiamo visto nelle ultime settimane, quali le alluvioni disastrose in Inghilterra ma anche nel nostro paese, o le nevicate di tipo glaciale negli Stati Uniti. Quello che ancora nessuno scienziato è riuscito a capire esattamente è il motivo dietro questi cambiamenti. E’ un dato di fatto infatti che il tanto temuto riscaldamento globale di cui si è parlato quasi esclusivamente negli ultimi anni, sia in un momento di pausa. Le temperature invece di alzarsi si abbassano. Adesso un nuovo studio ipotizza che parte importante in questo cambiamento climatico sia dovuto all’attività dei vulcani. Secondo questo nuovo studio americano, i dati raccolti dal 1998 a oggi per calcolare il riscaldamento globale infatti non hanno tenuto conto dell’attività vulcanica. Lo studio dimostrerebbe che le eruzioni vulcaniche diffondendo particelle nell’aria che riflettendo la luce del sole causerebbero l’abbassamento della temperatura. Gli esperti del Lawrence Livermore National Laboratory in California spiegano perché la Terra avrebbe smesso di riscaldarsi: “Abbiamo dimostrato che le simulazioni di modelli climatici senza gli effetti delle eruzioni vulcaniche dell’inizio del terzo millenni sovrastimano il riscaldamento troposferico osservato a partire dal 1998”. Le potenti eruzioni vulcaniche inviano piccole goccioline di zolfo, o aerosol,  nell’atmosfera dove agiscono come uno specchio per riflettere i raggi del sole impedendo il riscaldamento della terra. Nel 1991, ad esempio, la seconda più grande eruzione vulcanica del ventesimo secolo si è verificato quando il Monte Pinatubo nelle Filippine esplose con enorme forza, uccidendo circa 1.000 persone e causando danni ingenti. Nei due anni successivi all’eruzioni le temperature terrestri sono scese di 0,5 gradi centigradi. 



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