Poteva sentire tutto, soprattutto i medici che discutevano con la sua famiglia se donare i suoi organi o meno. Per i medici infatti Jimi Fritze, un uomo di 43 anni che aveva subito una emorragia cerebrale mentre si trovava in vacanza in Svezia con la sua famiglia, non aveva possibilità di sopravvivere ed era destinato a morire. Lui invece, sebbene impossibilitato a muoversi o a pronunciare alcuna parola, sentiva e capiva tutto. Dopo l’annuncio che un ultimo esame cerebrale non aveva dato alcun segno, i suoi parenti si erano recati in ospedale per un ultimo saluto e per discutere la donazione degli organi. E’ successo invece che un paio di giorni dopo un altro dottore, appena rientrato dalle ferie, abbia controllato la sua scheda clinica e soprattutto la sua situazione cerebrale: non è così compromessa, ha detto. Ha così ordinato al personale di dare all’uomo del cortisone per ridurre il gonfiore del cervello e dopo tre settimane di cure, Fritze si è risvegliato dal suo coma apparente. Adesso, di nuovo in grado di comunicare, ha denunciato l’ospedale e il personale medico.