Banale, ma mai nessuno si era posto il problema o aveva pensato di risolverlo. Come fanno i polpi con i loro numerosi e lunghi tentacoli sempre in movimento a non annodarsi a se stessi e a intrappolarsi? Lo hanno scoperto gli studiosi della Hebrew University di Gerusalemme facendo diversi esperimenti. Innanzitutto è stato dimostrato che l’animale non ha la minima idea di cosa stiano facendo e dove si stiano muovendo i suoi tentacoli, il suo cervello non è in grado di elaborare i movimenti, per cui ci si è chiesto come mai non si annodino tra di loro. Il cervello del polpo non interferisce insomma con le sue periferie, tanto che se un tentacolo viene tagliato esso continua a muoversi da solo anche per ore. Come gestire dunque questa macchina complicata? Semplice: i polpi hanno sviluppato una sostanza di natura chimica che avverte le ventose dei movimenti, evitando che vadano a incollarsi tra di loro. I tentacoli insomma sanno riconoscere la propria pelle e se afferrano e si attaccano a qualunque cosa non lo fanno tra di loro. Manca però ancora un tassello: qual è la sostanza che il polpo avverte e gli impedisce di toccarsi? 



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