Come ogni anno, i mesi di maggio e giugno si preannunciano particolarmente difficili per tutti coloro che sono allergici ai pollini delle graminacee.  Con l’alternarsi delle stagioni e nei diversi periodi di fioritura delle piante, infatti, invisibili nubi di polline si riversano nell’atmosfera diffondendosi anche per diversi chilometri dalla sorgente. Come spiega chiaramente il Ministero della Salute, i pollini si depositano un po’ ovunque, anche sulle mucose congiuntivali o delle vie aeree delle persone che vivono nelle zone interessate. Queste persone, “se sensibilizzate alle proteine allergeniche liberate dai pollini”, reagiscono con i caratteristici sintomi clinici, dalla lacrimazione fino alla starnutazione e talvolta tosse e asma. La rinite allergica colpisce “il 5%-50% della popolazione mondiale, e dal 15% al 20% di tali pazienti soffre di una forma grave della malattia e la sua diffusione è in aumento. Si stima che l’asma allergica colpisca il 5%-12% della popolazione europea”.



In presenza di sintomatologia che possa far sospettare un’allergia respiratoria, fa sapere il Ministero della Salute sul suo sito internet, la prima cosa da fare “è rivolgersi al proprio medico curante e/o allo specialista allergologo per la corretta diagnosi e l’identificazione dell’allergene (o degli allergeni) per cui si è sensibilizzati, per stabilire un corretto programma preventivo-terapeutico da mettere in atto prima dell’inizio della stagione pollinica”. A scopo preventivo possono essere anche consigliati, quando è possibile, “brevi soggiorni in clima marino durante il periodo della pollinazione, dato che al mare la concentrazione atmosferica dei pollini è relativamente bassa”.



Tra le precauzioni generali riportate dal ministero della Salute, c’è quella di consultare settimanalmente i calendari pollinici per conoscere il periodo di fioritura delle piante responsabili delle manifestazioni allergiche. Inoltre, durante i periodi di pollinazione, bisognerebbe evitare le uscite nelle ore di maggiore concentrazione pollinica, preferendo le uscite in prima mattina o tarda serata, ma anche le gite in campagna e i viaggi in macchina o in treno con i finestrini aperti. Limitare quindi anche le attività all’aperto nelle ore centrali della giornata, soprattutto nelle giornate soleggiate e ventose, e fare attenzione agli eventi temporaleschi. Infine è opportuno tenere chiuse le finestre di casa durante le ore centrali della giornata.

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