Riconoscendo il ruolo centrale che micro- e nanoelettronica svolgono non solo nella vita di tutti i giorni, ma come tecnologie abilitanti per lo sviluppo dei mercati futuri, nel 2013 l’Europa ha definito una strategia complessiva con l’obiettivo di mantenere una posizione guida nella progettazione e fabbricazione di componenti micro- e nanoelettronici, provvedendo un vantaggio competitivo a tutta l’economia.



La strategia mira a promuovere investimenti industriali per 100 miliardi di Euro, nella microelettronica e nelle applicazioni da essa abilitate e a creare 250.000 posti di lavoro entro il 2020.

Uno strumento chiave per realizzare questo obiettivo è stato individuato nell’istituzione di una iniziativa tecnologica congiunta (JTI: Joint Technology Initiative) tra Unione Europea, Stati Membri e privati per supportare attività di ricerca, sviluppo e innovazione, nel campo della micro- e nanoelettronica e dei sistemi elettronici, secondo una roadmap condivisa. L’obiettivo è di invertire il declino nella produzione europea di componenti micro- e nanoelettronici e di assicurare entro un decennio un livello di produzione in Europa più in linea con le dimensioni della sua economia.



Questa iniziativa ha preso la forma di una Partnership Pubblico-Privato (PPP) istituita secondo l’articolo 187 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, firmato a Lisbona nel 2007, sulla base dell’originale Trattato di Roma. La JTI ECSEL (Electronic Components and Systems for European Leadership) è stata sancita con il regolamento 561/2014   del Consiglio Europeo in data 6 maggio 2014, e il lancio dei primi bandi per progetti di ricerca, sviluppo e innovazione ha avuto luogo in una cerimonia ufficiale il 9 luglio scorso, insieme a quelli di altre iniziative tecnologiche in settori chiave per l’Europa, come la medicina e i trasporti.



Partner dell’iniziativa sono l’Unione Europea tramite la Commissione, Stati Membri dell’Unione e Stati Associati su base volontaria e le tre associazioni private, AENEAS, ARTEMISIA ed EPOSS, in rappresentazione della ricerca e dell’industria nei campi della micro- e nanoelettronica, dei sistemi intelligenti integrati dei sistemi cyber-fisici.

L’iniziativa si basa sul successo delle precedenti iniziative ENIAC e ARTEMIS del Settimo Programma Quadro, focalizzate rispettivamente su componenti elettronici e software, estendendole a tutto il campo dei sistemi intelligenti, e con bilancio e ambizioni accresciute.  La Commissione Europea finanzierà l’iniziativa con circa 1,2 miliardi di Euro in sette anni, ai quali dovrebbe aggiungersi una somma equivalente da parte dei governi nazionali e delle regioni partecipanti, il che dovrebbe mobilitare una cifra più che doppia di investimenti privati.

ECSEL opererà tramite bandi annuali per progetti di ricerca, sviluppo e innovazione aperti a partner accademici e industriali degli Stati dell’unione Europea o Associati che hanno scelto di aderire l’iniziativa.  I progetti dovranno contribuire a realizzare il programma di ricerca strategico a lungo termine definito e periodicamente aggiornato dalle tre associazioni private, e approvato dai governi nazionali. Questo programma di ricerca si articola in cinque settori applicativi e quattro tecnologie abilitanti (come illustrato in Figura).

I settori applicativi corrispondono ai punti di forza dell’industria Europea e alle principali sfide sociali che stanno alla base del programma Horizon 2020.

Gli obiettivi a lungo termine di ECSEL sono:

Mantenere in Europa capacità produttive nel campo dei semiconduttori e dei sistemi intelligenti, e assisterne lo sviluppo;

Assicurare una posizione guida nel campo della progettazione e ingegnerizzazione di sistema;

Provvedere all’industria Europea, incluse le PMI, l’accesso a infrastrutture per la progettazione e la fabbricazione di componenti e sistemi elettronici;

Promuovere lo sviluppo di ecosistemi che includano le PMI innovative e rafforzare o creare aggregazioni di ricerca e innovazione in nuovi settori in sviluppo.