La perdita dei capelli si verifica quando le cellule del sistema immunitario attaccano la base del follicolo pilifero, causando la caduta dei capelli. Sino a oggi non era stata identificata la cellula cui competeva l’attacco ai follicoli. Da qui la prima fase dello studio, che è servita ad identificare la cellula T responsabile dell’attacco ai follicoli dei capelli. Così sono stati elaborati dei farmaci inibitori, noti come inibitori JAK. I due inibitori JAK sono il ruxolitinib e il tofacitinib. Farmaci in grado di bloccare le vie immunitarie e fermare l’attacco ai follicoli dei capelli. Sui topi queste pillole sono state in grado di far ricrescere i peli entro 12 settimane e i nuovi peli sono durati diversi mesi dopo l’interruzione del trattamento. La crescita dei capelli su alcuni pazienti si è concretizzata dopo 4-5 mesi dal trattamento e le cellule T sono scomparse dal cuoio capelluto.



Pelati di tutto il mondo, è arrivato il grande giorno. Dagli Stati Uniti infatti ecco la prima pillola in grado di far ricrescere i capelli. Basta teste lucide, parrucchini o impianti di vario tipo: il sogno di tutti i calvi diventa realtà. Sarà così? Non è la prima volta che vengono annunciate pillole del genere, fino a oggi con scarsi risultati. Questa volta però sembra proprio che ci siamo: coloro che sono colpiti dalla cosiddetta alopecia aerata potranno fare uso della Ruxolitinib, approvata ufficialmente dalla sanità americana. In quattro mesi, pare, i capelli ricrescono veramente e completamente.  I ricercatori americani hanno identificato alcuni farmaci immunosoppressori che  bloccano l’attacco al sistema immunitario che porta alla caduta dei capelli. Naturalmente è d’obbligo verificare che ogni singolo paziente non abbia qualche tipo di problema rispetto all’uso della pillola stessa.

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