Sono in corso le prove di sopravvivenza su Marte, tutto grazie a due test che parlano italiano, attraverso batteri esposti alle radiazioni cosmiche, inseriti in speciali contenitori, che sono agganciati all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale. Sono arrivati sulla stazione orbitale il 24 luglio scorso e insieme a grandi molecole, sono stati portati all’esterno dai cosmonauti Oleg Artemyev e Alexander Skvortsov, il 18 agosto. Si tratta di speciali cavie, scoperte a metà degli anni Settanta in Antartide, sono cianobatteri e traggono energia dalla luce mediante la fotosintesi. I test prendono il nome di Boss (Biofilm Organisms Surfing Space) e Biomex (BIOlogy and Mars Experiment) e sono coordinati dall’Agenzia Spaziale tedesca Dlr e vi partecipa anche l’Italia con l’Università di Roma Tor Vergata, finanziati dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). I contenitori nei quali sono stati chiusi vengono chiamati Espose-R2, e sono prodotti dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa), e adesso sono agganciati all’esterno del modulo russo Zvezda. I cianobatteri sono riusciti a riparare i danni originati al Dna (Serena Marotta)



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