L’esplorazione umana diretta di Marte è uno degli obiettivi più sbandierati dalle grandi potenze spaziali, vecchie e nuove. Se però si va ad esaminare il problema un po’ da vicino, si trovano enormi questioni irrisolte che spostano sempre più in avanti il sospirato traguardo.
C’è il viaggio, la cui lunghezza è tale da mettere a dura prova anche il fisico dell’astronauta più prestante. Ci sono le radiazioni di ogni tipo, quelle derivanti dal Sole e dalla sua irrequietezza e quelle provenienti dalle profondità cosmiche; per tutte verrebbe meno lo scudo protettivo di cui gode la Terra. Ci sono problemi dovuti alla ipogravità e una volta raggiunto il suolo marziano ci sarà da affrontare un ambiente pieno di incognite, con fenomeni insidiosi come quello delle polveri e con una serie di aspetti che possono minacciare la vita o comunque renderla molto difficile.
Per tutto ciò, chi vuole insistere in questi programmi deve svolgere con molta cura e serietà verifiche, test, prove di ogni tipo per ridurre al minimo – azzerarli è impossibile – i rischi. In effetti le grandi agenzie spaziali, come quella statunitense e quella russa, hanno allestito appositi centri di ricerca e avviato programmi di sperimentazione mirati, che coprono i principali aspetti critici legati a un’impresa del genere. Ma non ci sono in campo solo le grandi agenzie nazionali: altre realtà associative sono impegnate nell’elaborazione di articolati programmi di verifica da mettere poi a disposizione di tutti al momento del grande viaggio.
È il caso di una singolare iniziativa che si svolgerà prossimamente proprio Italia. La Italian Mars Society (IMS) ha presentato il programma per una Simulazione Marziana che si svolgerà dal 7 al 14 dicembre prossimi presso l’Osservatorio Astronomico di Madonna di Campiglio, nell’ambito del progetto ERAS (European MaRs Analog Station). Un equipaggio di quattro astronauti volontari, scelti attraverso un apposito bando e in possesso di conoscenze specifiche nel campo dello sviluppo software, nella robotica, psicologia, fisiologia, medicina, missioni avioniche, simulerà le attività di esplorazione marziana su quattro postazioni appositamente progettate e costruite dalla IMS. Le postazioni di Realtà Virtuale (VR) sono denominate Motivity e costituiscono un efficace strumento per sperimentare le condizioni di vita e di lavoro in un ambiente confinato, riconducibili a quelle che si ritroverebbero in una stazione abitata su Marte.
ERAS è un programma guidato dalla IMS il cui scopo principale è quello di fornire un banco di prova efficace per studi operativi in preparazione di missioni con uomini a bordo alla volta del Pianeta Rosso. Prevede la realizzazione di una stazione analogica marziana, probabilmente in Lombardia, che opererebbe come Centro di ricerca dedicato alla simulazione delle varie operazioni connesse con le future missioni su Marte.
Preliminarmente alla sua costruzione però, la Italian Mars Society ha ritenuto necessario sviluppare un sistema di simulazione che si avvalesse di tutti i vantaggi, evidenti in questo caso, della Realtà Virtuale: è nata così la stazione Virtuale ERAS (V-ERAS) che verrà collaudata a Madonna di Campiglio. Consentirà tre attività principali: la simulazione della stazione ERAS attraverso un appropriato game engine che supporta un casco di VR, il monitoraggio dei movimenti della parte superiore del corpo e delle mani, l’integrazione di un tapis roulant omnidirezionale. Da notare che una parte rilevante dello sviluppo del software associato a V-ERAS è stato sviluppato da studenti di tutto il mondo all’interno del programma Google Summer of Code 2014 (GSoC) al quale l’IMS ha partecipato come tutor; sia questo che ogni altro software prodotto da IMS sarà disponibile per tutti, secondo una logica di open source.
Il principale vantaggio di tale simulazione è rappresentato dalla possibilità di effettuare sessioni di test con un equipaggio messo nelle condizioni di interagire con l’ambiente futuro prima che la stazione sia costruita. Questo metodo consente di familiarizzare con l’ambiente reale della stazione e con le relative missioni con una forte riduzione dei costi.
«L’obiettivo principale di questa attività – dicono gli ideatori del progetto Antonio Del Mastro e Franco Carbognani – sarà la realizzazione di simulazioni di adeguata fedeltà e la validazione dei dati ottenuti durante le sessioni di test, in modo che possano essere usati in fase di progettazione della stazione stessa. V-ERAS consente di riesaminare il design abitativo, in fase di studio e prototipazione, in quanto la tecnologia VR è la più appropriata per una simulazione efficace degli ambienti interni prima della costruzione finale. Nel contempo V-ERAS rappresenta una piattaforma per lo sviluppo di conoscenze, metodi e norme per la creazione di un sistema integrazione e autonomo di gestione della salute dell’equipaggio, dal momento che durante la simulazione verrà utilizzato un set completo di dispositivi biometrici. La stessa piattaforma sperimentale è propedeutica alla pianificazione di missioni scientifiche e test per l’equipaggio. In questo caso l’attenzione è rivolta a una serie di scenari specifici incentrati sulla collaborazione uomo-robot, utilizzando i risultati dello sviluppo di robotica avanzata in corso nell’ambito del progetto ERAS».
V-ERAS presenta caratteristiche uniche rispetto ad altri analoghi simulatori marziani, in quanto sarà altamente accessibile al pubblico, aumentando cosi la conoscenza e la sensibilizzazione generalizzata verso gli studi e le ricerche in ambiente marziano. A tale scopo, durante la settimana di simulazione di dicembre, si terranno eventi formativi e divulgativi dedicati all’esplorazione di Marte.