Trasformare i liquami radioattivi e contaminati in acqua purissima: oggi è possibile grazie a un’idea dell’ingegnere padovano Adriano Marin, che si è tradotta nella realizzazione del primo macchinario al mondo in grado di compiere quella trasformazione. La scoperta è avvenuta casualmente nel 2005, quando Marin e il suo gruppo stavano sperimentando un dispositivo per rendere potabile l’acqua. Con una piccola modifica al loro sistema, gli ingegneri si sono accorti che era possibile ottenere parametri sensibilmente migliori rispetto a quelli previsti. 



Da questo punto, il sistema chiamato WoW (Wonderful Water) ha condotto una fitta attività di sperimentazioni nel Laboratorio Energia Nucleare Applicata (LENA) dell’Università degli Studi di Pavia e nei laboratori del CNR, dell’ARPAV e dell’ENEA, verificando gradualmente la sua capacità di purificare le acque da prodotti chimici, veleni, metalli pesanti, batteri, virus, idrocarburi e isotopi radioattivi.



All’innovazione si sono interessati i tecnici di Fukushima, impegnati nelle opere di decontaminazione del sito sede dei reattori incidentati e dallo scorso settembre un impianto WoW è in opera a Saluggia (VC) presso il sito di scorie nucleari, dove sta bonificando un silos contenente 45 m3 di acqua radioattiva. Durante tale processo si otterranno 44.990 litri di acqua pura e 10 litri di concentrato, contenente tutti i radioisotopi (5 di differente tipo) presenti nella soluzione iniziale. I primi risultati ottenuti a Saluggia hanno confermato che la particolare modellazione matematica adottata permette di realizzare impianti su scala industriale. 



Ne abbiamo parlato con l’ingegner Marin.

Da dove è nata l’idea che ha portato a queste innovazioni?

L’idea nasce dalla volontà del nostro gruppo di realizzare un potabilizzatore domestico portatile che potesse funzionare senza filtri né additivi chimici, alimentandosi con fonti energetiche disponibili ovunque come l’energia solare. L’obiettivo era ed è ancora il sogno trainante nel progetto aziendale di Wow Technology: poter fornire questi potabilizzatori alle popolazioni più disagiate nelle zone più povere del mondo.

Perché non avete pensato all’osmosi inversa?

L’osmosi inversa è un processo adatto solo a certi contaminanti: necessita infatti di filtri che debbono essere costantemente lavati  con grande spreco di acqua e sostituiti spesso. Non va inoltre dimenticato che quando i filtri si rompono, gli elementi contaminanti vengono rilasciati all’istante, inoltre la depurazione degli elementi più piccoli delle molecole d’acqua costituiscono tuttora un problema irrisolto dall’osmosi inversa. In  sintesi l’osmosi inversa non costituisce un processo decontaminante completo, mentre un semplice evaporatore poteva essere la via da seguire. Studiando come ottenere fattori di decontaminazione utili a potabilizzare acque contaminate da ogni possibile elemento chimico o biologico, si è giunti ad una scoperta sensazionale che ha richiesto due anni e mezzo di studi ed esperimenti solo per essere interpretata  e per creare quel modello che da un punto di vista fisico e matematico potesse spiegare i principi di fisica classica alla base del fenomeno osservato.

Questo metodo si basa su tecnologie esistenti, quali?

L’innovazione si basa sulla tecnologia dell’evaporazione, alla quale porta miglioramenti sostanziali, introdotti per la prima volta al mondo, controllando l’effetto di trascinamento tipico dell’evaporazione stessa, senza usare nessun filtro o tool aggiuntivo oltre la superficie libera dell’acqua. In sintesi viene utilizzato un boiler controllandone l’effetto di trascinamento dell’evaporazione senza altre apparecchiature quali colonne di distillazione, bubble cup, demister, distillazione frazionata e così via.

 

È paragonabile con altri metodi?

La prestazione così ottenuta è largamente superiore rispetto a un normale evaporatore che ha un effetto di abbattimento dei contaminanti pari a 1:100. Il nostro evaporatore ha raggiunto, con acqua contaminata da un radioisotopo,  una prestazione di abbattimento pari a 1:300.000

 

E per quanto riguarda il consumo di energia?

Il consumo di energia è identico a qualsiasi altro evaporatore e, come ogni altro evaporatore, l’impianto può raggiungere livelli di efficienza maggiori nei consumi man mano che aumenta di dimensioni e che vengano utilizzati sistemi di recupero del calore.

 

Avete ottenuto dei brevetti?

Il sistema è brevettato a livello internazionale e ha ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo (dall’Europa all’Asia, all’Africa e alla Cina). Si possono trovare tutti i riferimenti in proposito nel nostro sito web www.wowwater.eu.

 

Quali sono gli impieghi principali?

Può essere impiegato in tutti i contesti in cui un evaporatore è utilizzato per processi di decontaminazione, con il vantaggio che, avendo fattori di decontaminazione ordini di grandezza superiori ad altri sistemi, i risultati di abbattimento richiesti possono essere raggiunti con impianti più piccoli e con un solo passaggio di evaporazione, anziché molteplici.