Uno studio effettuato su seimila adulti di Inghilterra, Francia, Germania, Italia, Spagna, Belgio, Olanda e Lussemburgo avrebbe dimostrato che un terzo delle persone contattate quando ha bisogno di qualsivoglia tipo di informazione fa ricorso al computer invece di sforzarsi a usare la propria memoria. Inoltre molti di essi, ancora in grado di ricordare il numero telefonico della loro infanzia, oggi non riescono a memorizzare il numero di telefono del proprio ufficio o quello di membri della famiglia. Secondo Maria Wimber dell’università di Birmingham nel Regno Unito, il fatto di ricercare informazioni tramite computer impedisce la costruzione di una memoria a lungo termine. Le informazioni ottenute schiacciando il pulsante di un computer, dice ancora, si dimenticano spesso quasi immediatamente. In sostanza, viene detto, la gente si è così abituata a usare i computer come fonte di informazione facendoli quasi diventare una estensione del proprio cervello. In questo modo si sta ottenendo una crescita sempre più marcata di quella che viene definita “amnesia digitale”: la gente dimentica le informazioni più importanti, certa di poterle immediatamente recuperare grazie alle macchine. Questo si manifesta anche nell’abitudine di mantenere i propri ricordi come fotografie, filmati, pensieri negli smartphone con il rischio di perderli per problemi tecnici o in seguito al furto del telefonino. 



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