L’Expo 2015 si è ormai concluso da diversi giorni, ma a Milano le manifestazioni ad esso collegate non sono ancora terminate. Del resto queste grandi kermesse mondiali, qualsiasi giudizio su di esse se ne voglia dare, risultano alla fine degli eventi talmente importanti per le città che li ospitano, che inevitabilmente finiscono per lasciare tracce, e non solo nell’immediato ma anche per molti anni a seguire; non a caso sono stati frequenti, in questi sei mesi di apertura di Expo, i ricordi e i riferimenti anche alla prima delle Esposizioni Universali che si tenne a Milano ormai più di un secolo fa.



Come è noto, l’Expo del 1906 era tutto dedicato ai trasporti e in esso, visti i molteplici fermenti sulle possibilità del volo umano che agitavano il mondo tecno-scientifico degli inizi del Novecento, non era mancata un’importante sezione dedicata al “trasporto aereo”. Peraltro in quegli anni i “più pesanti dell’aria” e anche i dirigibili, erano veramente ai primordi, e nell’esposizione milanese la parte del leone l’avevano quindi fatta i palloni. Ad essi era stata riservata un’ampia area (situata ai margini della zona che in seguito divenne sede della prima Fiera di Milano) dalla quale partirono numerosi voli e che fu sede di numerose competizioni.



L’impresa più significativa compiuta dai temerari che si cimentarono in queste gare, fu quella portata a termine l’undici novembre del 1906, da un grande sportivo milanese (alpinista, sciatore, cacciatore, automobilista, motociclista, motonauta), Celestino Usuelli (1877-1926), già molto noto soprattutto per le sue esplorazioni e scalate sulle Ande peruviane ed equadoregne. Quel giorno di novembre, Usuelli, in compagnia di Carlo Crespi, attraversò le Alpi (in senso contrario ai venti prevalenti) con un pallone aerostatico, gonfiato a idrogeno, compiendo in poco più quattro ore il percorso fra Milano e Aix-les-Bains, in Savoia.



Negli anni seguenti Usuelli divenne prima pilota e poi anche costruttore di dirigibili, che realizzava in un’officina di Milano-Bovisa, non lontano dalle Officine del Gas. Per la verità le sue macchine non ebbero grande successo e furono coinvolte in numerosi e sfortunati incidenti; ma Usuelli viene in ogni caso ricordato fra i principali pionieri dell’aerostatica e della dirigibilistica italiana.

Un po’ per ricordare la traversata delle Alpi di questo temerario milanese e un po’ per rievocare i fasti aerostatici dell’Expo del 1906, nei giorni dal 7 al 15 novembre (veramente pochi per consentirne la fruibilità al pubblico) si è tenuta a Milano, presso il belvedere del 39° piano del Palazzo Lombardia, una piccola mostra di cimeli e rari documenti sui primordi del volo in pallone in Lombardia. Il materiale in esposizione, comprendente delle vere rarità in questo campo, proveniva da collezioni private e da vari musei nazionali che conservano cimeli aeronautici (Volandia, Vigna di Valle, Trento, Vittoriale).

La mostra è stata una significativa occasione per rendersi conto che la Lombardia, fin dalla fine del Settecento, è stata un vivaio di pionieri del volo con i “più leggeri dell’aria”; è a costoro che dobbiamo l’inizio di una tradizione tecnico-sportiva che ha posto le basi per lo sviluppo di quelle importanti attività industriali aeronautiche, che caratterizzarono la regione nella prima metà del Novecento, e che tuttora si esprimono nella presenza di un cospicuo distretto aeronautico.

Ricordiamo solamente due episodi dei primordi: i palloni ad aria calda del marchese Paolo Andreani, che lo portarono in volo sulla Brianza agli inizi del 1784, a pochi mesi dalle imprese dei Montgolfier in Francia; e, ancor prima dei famosi fratelli francesi, i due aerostati che il conte Marsilio Landriani, professore di fisica sperimentale al Ginnasio di Brera, spedì in aria dal parco della Villa Reale di Monza per uno dei primi esperimenti di misurazione della “salubrità dell’aria”, antesignani dell’utilizzo dei “palloni sonda” per la raccolta di dati meteorologici.

Giusto questo accenno al Parco di Monza ci dà lo spunto per concludere, informando i lettori che nel week-end del 24-26 aprile 2016 la mostra di cui si è detto verrà ripresentata, in forma ampliata, presso la Villa Mirabello, all’interno del Parco stesso. Sarà peraltro un’occasione non solo per gli appassionati di storia, di documenti e cimeli antichi, ma anche per chi abbia almeno una volta sognato di prender posto nella cesta di vimini di un aerostato. Sarà infatti allestito nei prati attorno alla Villa un campo provvisorio di volo, dove sarà possibile provare l’ebbrezza di una ascensione sia in mongolfiera che in pallone a gas. Cominciate dunque a segnarvi queste date in agenda.