La schiuma fa da tappo, ma fino a un certo punto se si versa in un boccale troppa birra ad esempio la schiuma finisce per trasbordare fuori e con essa anche la birra. Sta di fatto che come si accorse la scienziata Dressaire il suo caffè nel bicchierone di carta tipicamente americano non si rovesciava grazie a quel fluido che faceva appunto da tappo. Succede così con il cappuccino, insomma un tappo schiumante. Adesso alcuni studiosi dell’università di Princeton hanno voluto capire il perché e la formazione di quel fluido misterioso. Hanno riempito un contenitore con acqua, sapone per piatti e glicerolo. Quindi hanno immesso aria con un ago ottenendo vari strati di minuscole bollicine. Hanno poi movimentato il contenitore e osservato che mentre la schiuma montava il liquido si stabilizzava. In sostanza: cinque strati di micro-bollicine riducono di un fattore di dieci l’altezza delle onde generate dal movimento, di più non servono; la schiuma ha un potere di smorzamento, grazie al fatto che dissipa questa energia attraverso la frizione con le pareti del contenitore.