La prima dimostrazione di televisione avvenne settanta nel lontano 1926. In un grande magazzino londinese un ingegnere scozzese, John Logie Baird, mostra ad un pubblico attento delle immagini e dimostra per la prima volta le potenzialità della televisione. Per fare ciò Baird utilizza due dispositivi meccanici a disco inventati nel 1883 da un certo Paul Gottlieb Nipkow dal quale il dispositivo prese il nome, appunto disco di Nipkow. Il disco a spirale era perforato allo scopo di separare un immagine in una serie, tipo mosaico, di punti e linee. Questa invenzione diede l’avvio a studi più approfonditi che culminarono con l’invenzione della prima televisione meccanica, realizzata dopo questa prima dimostrazione. Le prime televisioni meccaniche furono messe in commercio nel Regno unito proprio da Baird nel periodo compreso tra il 1928 ed il 1934. Furono commercializzate anche in America ed in Russia. In realtà questi primordiali televisori altro non erano altro che delle radio a cui vennero applicati dei neon dietro ai dischi di Nipkow per trasformarli in dispositivi televisivi. Le immagini riprodotte avevano la dimensione di un francobollo che per essere ingrandite venivano esposte di fronte ad una lente di ingrandimento. Pochi sanno che le prime sperimentazioni di televisore a colori furono condotte sempre dallo stesso Baird. L’importanza di questa invenzione consiste nel fatto che può essere definita l’antenata del nostro moderno televisore. Le prime immagini però non erano molto definite. Quello che si riusciva a vedere erano in realtà delle sagome. Fu lo stesso Baird a raccontare l’episodio della prima dimostrazione di televisore che trasmetteva le immagini usando il principio della sua invenzione. Per lui quello fu un momento indimenticabile. Non poteva certo immaginare quale immensa scoperta avesse fatto e di come un giorno la sua invenzione avrebbe permesso di varcare gli infiniti confini del tempo e dello spazio. I contorni non si distinguevano. Grazie all’intuizione di Baird oggi le immagini arrivano fino a noi da qualunque parte del mondo nello stesso momento in cui vengono riprese. Le classiche trasmissioni in diretta. All’epoca era ben lontana l’idea che il televisore sarebbe entrato a far parte dell’uso comune di quasi tutte le famiglie del mondo. Il primo televisore meccanico, chiamato Baird Televisor si componeva di una parte piana con alla base quattro piedi per il sostegno del motore elettrico e del vano contenitore della lampada a neon. Un visore con lenti di ingrandimento, un potenziometro variabile ed una bobina. All’interno del motore elettrico vi era un albero in cui vi era incastrato il disco di Nipkow. L’invenzione del disco di Nipkow che precedette la nascita del primo televisore è considerata la naturale evoluzione delle precedenti invenzioni del telegrafo, della radio e della televisione. Questo perché il principio della trasmissione delle immagini attraverso il televisore altro non è che l’insieme ed anche la sintesi delle tre scoperte. Si potrebbe dire che tutti assieme rappresentano una grande famiglia composta dai nonni, cioè il telegrafo, dai genitori,rappresentati dalla radio, e dal fratello più grande che è il cinema. Un’immagine questa certamente di fantasia ma che rende più semplice la spiegazione di quello che è diventato, nel tempo, il vero miracolo della tecnologia mondiale. Fu però la scoperta del tubo catodico a dare il via all’introduzione del televisore nella vita e gradualmente anche nelle case delle famiglie in ogni parte del mondo. I nazisti furono i primi a comprendere l’importanza del televisore come propagatore universale del pensiero e delle azioni naziste. Attraverso la diffusione delle immagini tutto il mondo avrebbe potuto assistere alla grandezza del potere dell’epoca, all’avanzamento delle truppe ed alla conquista dei popoli. I moderni televisori e le tecnologie avanzatissime che oggi utilizziamo, sono tutte figlie indiscusse nate dalla mente geniale dell’ingegnere Baird a cui intere generazioni susseguitesi nel corso dei secoli dovranno ripetere all’infinito il loro eterno ringraziamento.



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