Un nuovo studio sull’origine della vita sulla Terra, domanda che affascina e interroga l’uomo da sempre, spiegherebbe come tutto sia iniziato. Secondo Anke Wohlers e Bernard Wood dell’università di Oxford in Inghilterra, una collisione tra un pianeta similare a Mercurio e la Terra avrebbe permesso alla vita di nascere e svilupparsi sul nostro pianeta. L’analisi degli elementi che compongono la crosta e il mantello terrestre suggeriscono infatti che una tale collisione nel lontano passato potrebbe contribuire a spiegare il calore del nucleo del nostro pianeta. È questo calore che guida il movimento del ferro fuso al centro della Terra, e che genera la schermatura magnetica che protegge il pianeta contro i raggi cosmici dannosi. Secondo gli scienziati la crosta e il mantello contengono un più alto rapporto di samario e neodimio – due metalli estremamente rari – di quello che si vede nei meteoriti. Ciò suggerisce che qualcosa è accaduto durante le prime collisioni della Terra, qualcosa di diverso del bombardamento continuo di meteoriti come già si sapeva. Una possibilità interessante è che un corpo planetario simile al pianeta Mercurio, ricco di zolfo, si sia incorporato nella Terra a seguito di una gigantesca collisione. Lo zolfo avrebbe contribuito a innescare la chimica che ha portato all’equilibrio di samario e neodimio che conosciamo oggi. La collisione e l’aggiunta di zolfo avrebbe generato quella fonte di calore che è responsabile per il campo magnetico terrestre, che protegge il nostro pianeta dalle radiazioni cosmiche e permette all’acqua e alla vita di esistere sulla sua superficie.