È destinato a ”fare scuola” il nuovo impianto di trigenerazione realizzato dal Politecnico di Milano. Scuola in tutti i sensi, sia per le modalità di realizzazione, che per le sue peculiarità e anche per la denominazione: l’impianto infatti, oltre a essere in grado di soddisfare gran parte dei fabbisogni energetici del Campus Leonardo, alimenterà anche un edificio innovativo dal punto di vista impiantistico, riqualificato grazie a un progetto di Ricerca e Sviluppo denominato proprio SCUOLA, dove però si tratta di un acronimo che sta per ”Smart Campus as Urban Open LAbs”. Insomma il Campus del Politecnico come laboratorio aperto per sperimentare nuove modalità di gestione energetica degli edifici consentendo un funzionamento sinergico con la rete elettrica e raggiungendo elevati standard di efficienza energetica.
Costruito in meno di un anno, sotto la supervisione di docenti dell’Ateneo, l’impianto di trigenerazione ha una potenza elettrica nominale di 2000 kW e una potenza termica pari a 1800 kW. Sulla base delle simulazioni effettuate, gli ingegneri del Politecnico stimano un funzionamento annuale di circa 5.000 ore equivalenti, con una produzione di circa 10.000 MWh/anno di energia elettrica (di cui l’80% autoconsumata e la rimanente parte venduta alla rete) e di circa 9.000 MWh/anno di energia termica, per un totale di oltre 120.000 m2 di superficie riscaldata.
L’impianto, composto da un motore endotermico abbinato ad alternatore elettrico, accorpa la produzione centralizzata di energia elettrica, termica e frigorifera a partire da gas naturale e garantisce un notevole risparmio energetico ed economico (grazie anche alla qualifica di SEU, Sistema Efficiente d’Utenza, in cui il Politecnico che ha scelto di ricoprire il ruolo sia di cliente sia di produttore) e consente un drastico abbattimento di emissioni in atmosfera.
Il funzionamento del complesso (motore più reti collegate) verrà costantemente monitorato e ottimizzato. Il motore opererà prevalentemente ad ”inseguimento termico”, ovvero il modulo di cogenerazione, sia nel funzionamento invernale che in quello estivo, seguirà la richiesta termica dell’utenza per non dissipare il calore prodotto dal sistema, e garantirne il funzionamento in Cogenerazione ad Alto Rendimento (con un rendimento complessivo superiore all’80% e un risparmio di energia primaria pari a circa il 25%).
In alcune condizioni particolari, la produzione elettrica sarà asservita a comandi provenienti dal gestore della rete elettrica di distribuzione (A2A Reti Elettriche): e qui entra in gioco il progetto SCUOLA, coordinato scientificamente dal professor Maurizio Delfanti, che ha previsto, oltre a interventi di miglioramento della gestione della rete elettrica, la modifica e riqualificazione dei sistemi di condizionamento ambientale delle aule didattiche di un intero edificio scelto come dimostratore presso il Politecnico.
Si sono installate nuove pompe di calore reversibili, che scambiano calore sia con l’acqua di falda, sia con l’aria ambiente, per cui l’edificio non consumerà alcun combustibile. Uno degli interventi più interessanti prevede che ogni aula sia dotata di particolari sensori in grado di calcolare la CO2 prodotta dagli studenti presenti in quel momento, nonché di ricevere il loro feed-back diretto, immettendo così aria condizionata in funzione del loro reale fabbisogno, evitando sprechi e situazioni poco confortevoli per gli utenti.
Il progetto di ricerca SCUOLA – finanziato da Regione Lombardia e sviluppato in collaborazione con A2A – ha come obiettivo la sperimentazione di un sistema in grado di integrare in modo intelligente e coordinato vari aspetti legati al tema delle Smart Grid: generazione innovativa da fonti rinnovabili e non, efficienza energetica degli involucri e degli impianti degli edifici, integrazione di tecnologie di comunicazione avanzate per fornire servizi al cittadino nella direzione della maggiore vivibilità e partecipazione alla città. Il sistema sviluppato all’interno del progetto, potrà diventare il motore per lo sviluppo di una vasta struttura produttiva in cui una molteplicità di attori possano implementare servizi “smart real time” per la gestione ottimale delle reti urbane, degli edifici e dei servizi al cittadino, con dei costi contenuti grazie all’infrastruttura digitale e sensoristica.