Knut era l’orso polare, tanto amato, dello zoo di Berlino. È morto improvvisamente, per lui fu scritta pure una canzone nel 2011. Adesso si è scoperto che l’animale è stato ucciso da una malattia autoimmune chiamata encefalite anti-ricettore NMDA, ovvero un’infiammazione cerebrale. La colpa della malattia è stata attribuita a virus o batteri. Si tratta di una malattia che è stata precedentemente identificata solo negli esseri umani e che potrebbe essere una delle cause di morte negli animali, come suggerisce lo studio fatto da Alex Greenwood, un veterinario presso l’Istituto Leibniz per lo Zoo e Wildlife Research di Berlino. Vediamo la storia dell’orso. Knut era stato rifiutato alla nascita, avvenuta il 5 dicembre 2006, dalla madre Tosca, mentre suo fratello, nato nello stesso giorno, è morto quattro giorni dopo. A prendersi cura dell’orso era stato il guardiano Thomas Dörflein, allattandolo artificialmente. Il guardiano morì poi nel 2008 per un attacco cardiaco ed era come se Knut fosse rimasto di nuovo orfano. La vita dell’orso non è stata facile: era infatti rifiutato dagli altri compagni, destinato a vivere da solo, separato dal gruppo. Poi la sua morte spettacolare, avvenuta il 19 marzo 2011, quando ha avuto una crisi ed è crollato all’indietro nella sua piscina, di fronte a centinaia di visitatori dello zoo. Questo tipo di malattia colpisce circa uno su 200.000 persone, inizialmente si manifesta con la febbre, mal di testa e la psicosi prima di progredire con problemi motori, convulsioni e morte, se non viene diagnosticata e trattata. I risultati della morte di Knut sono stati pubblicati sulla rivista “Scientific Reports”. (Serena Marotta) 



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