Un messaggio ignorato per 800 anni ma che è sempre stato lì, sulla facciata della Chiesa di San Nicola a Pisa. Restaurando i marmi dell’edificio di via Santa Maria, è stata scoperta una sequenza di figure geometriche che secondo gli esperti rimanderebbe chiaramente alla nota successione di Fibonacci. I simboli sono apparsi sulla lunetta della chiesa che per tutti questi anni ha nascosto la formula del matematico pisano considerato uno dei più grandi di tutti i tempi. Ad accorgersi della corrispondenza tra le figure geometriche e la nota sequenza di numeri è stato Pietro Armienti, docente di petrologia e petrografia dell’Università di Pisa che ha pubblicato a riguardo uno studio sul Journal of Cultural Heritage: “Dopo il restauro, il messaggio scolpito nella lunetta è emerso in tutti i dettagli e ci ha permesso di dimostrare che il manufatto, che ha comportato il lavoro congiunto di matematici, teologi, artigiani, celebra le intuizioni che segnarono a Pisa la nascita di una scuola di pensiero capace di trasformare la visione medievale del mondo”, ha spiegato Armenti. L’esperto è poi entrato nel dettaglio: “Se si assume come unitario il diametro dei cerchi più piccoli dell’intarsio, i più grandi hanno diametro doppio, i successivi triplo e così via. Alcuni elementi dell’intarsio, poi, disposti secondo tracce circolari, individuano circonferenze di raggio 21 e 34, mentre il cerchio che circoscrive l’intarsio ha diametro 55 volte più grande del circolo minore. 1,2,3,5,8,13,21,34,55 sono proprio i primi 9 elementi della successione di Fibonacci”.
Leonardo Fibonacci, grande matematico pisano vissuto a cavallo tra il XII e il XIII secolo, è noto soprattutto per la cosiddetta “successione di Fibonacci”, una sequenza di numeri interi positivi in cui ciascun numero è la somma dei due precedenti. I primi termini della successione sono infatti: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55… La successione ha origine nel 1223 a Pisa, quando si svolse una gara tra abacisti e algoritmisti per calcolare quante coppie di conigli discendessero da una prima coppia messa per un anno in un luogo circondato da un muro: “Poiché la suddetta coppia si riproduce nel primo mese, devi raddoppiarla: nel primo mese le coppie saranno 2. Di queste, la prima, nel secondo mese ne genera un’altra: quindi nel secondo mese ci sono 3 coppie”, si legge nel Liber Abaci, il testo matematico scritto da Fibonacci. “Di queste, durante il mese, due si riproducono e nel terzo mese, generano 2 coppie: quindi, nel terzo mese, ci sono 5 coppie di conigli – prosegue il matematico – Di queste, durante il mese, 3 si riproducono e nel quarto mese ci sono 8 coppie”, e così via. Inizalmente non venne data molta importanza a questa serie di numeri che in realtà ha innumerevoli applicazioni, come nel triangolo aureo, nel calcolo delle probabilità e nella sezione aurea. Anche molti fiori e piante presentano numeri di Fibonacci, dalla disposizione delle foglie al numero di petali.