Correva l’anno 1971 e la scoperta dell’acqua su Marte, avvenuta ieri con la notizia storica data dalla Nasa, era solo una ipotesi paragonabile al cartoon-futuristico dei Robinson. Eppure il signor David Bowie, nel pieno della sua illuminante carriera folle e trasformista, produce “Life on Mars?”, un vero e proprio capolavoro che dimostra anche, lo possiamo dire oggi, un’autentica profezia. Proprio la domanda sulle possibili forme di vita arriva ora con la scoperta di acqua salata e ghiaccio sul pianeta rosso più affascinante del nostro Sistema Solare. Nel testo della canzone Bowie cita il titolo di una trasmissione inglese molto famosa negli anni ’60 che a sua volta si rifaceva alla lotta che americani e russi facevano per la corsa allo spazio. Dopo la Luna era Marte la scommessa più grande per Nasa e affini, un terreno perfetto per misurare e confrontare la propria forza. Proprio questo elemento viene ironicamente preso in giro dalla pop star inglese, denunciando una sfida fittizia durante la guerra fredda e nello stesso tempo domandandosi se effettivamente vi potesse essere vita su Marte. Sarebbe interessante chiedere oggi a David Bowie cosa ne pensi della scoperta della Nasa, anche se sapremmo di certo che cosa ci direbbe: Life on Mars? Ecco il video della canzone.



Dopo le scoperte su Marte è crisi tra i fanatici di fantascienza e non solo. Se da una parte c’è chi pensa che la storia dell’acqua su Marte sia una trovata della Nasa per avere nuovi finanziamenti (da sempre discussi in America), dall’altra c’è chi pensa che sia tutto vero e che questo debba spingerci a rivedere la nostra storia passata e futura. Fatto sta che la questione ha aperto una serie di interrogativi che arrivano al limite del possibile e anche ai commenti ilari e fantascientifici tanto che si parla addirittura di una spedizione australiana per controllare che le acque su Marte non siano invase da imbarcazioni illegali. Insomma, per fortuna non tutti la prendono sul serio almeno in attesa di una conferma che forse non arriverà mai. Speso la follia trasmigra nella realtà e viceversa, l’importante poi è riuscire a distinguere…



“Live” da Marte: Di ieri la notizia, di oggi le teorie e le reazioni ad una delle più grandi scoperte scientifiche dell’anno: arrivata la conferma della Nasa dell’esistenza dell’acqua su Marte. E ora? Speculazioni, scenari futuri e grandi speranze per trovare possibili collegamenti tra la presenza di acqua (salata e liquida, questa la vera scoperta di questi giorni) e le eventuali forme di vita esistenti o esistite. Intanto però i furboni di Google avevano già capito tutto anticipando come spesso capita il futuro: oltre a far uscire in giornata un bel doodle mondiale per celebrare la scoperta storica, da qualche tempo hanno già attivo un servizio, come per la Terra (il classico GMaps) e sulla Luna, con le mappe di Marte. Volete farvi un giro ipotetico sul bel pianeta rosso, magari sorseggiando della fresca (anche se un bel po’ salata) acqua? Potete, con G-Maps Mars. Avveniristici, futuristici e come sempre innovativi: chi, i marziani? No, il board di Google. Ma nel futuro chissà…



La Nasa ha annunciato appena poche ore fa di aver scoperto acqua salata su Marte, una rivelazione attesa da tempo che potrebbe adesso aprire a scenari ancora inimmaginabili. Eppure c’è chi lo sapeva già da molto tempo, come Ridley Scott: il regista, tra due giorni nelle sale cinematografiche con “Sopravvissuto – The Martian”, film con Matt Damon nei panni di un astronauta che si ritrova abbandonato su Marte (neanche a farlo apposta), ha fatto sapere in una intervista a Yahoo Movies di essere a conoscenza della scoperta da mesi. “Sapevo della possibilità che su Marte potessero esserci dei ghiacciai, me ne avevano parlato proprio gli scienziati della NASA – ha spiegato il regista – Io ero elettrizzato così ho chiesto se ci potesse essere un oceano e se si sapesse cosa fosse il pianeta 750 milioni di anni fa. Ed era proprio quello che volevano scoprire. Ma la conferma della presenza effettiva di acqua l’ho avuta solo quando il film è entrato in produzione: non ho modificato nulla della sceneggiatura originale”.

La scoperta dell’acqua su Marte porta con sé tutta una serie di notizie e situazioni che d’ora in po andranno approfondite. Dopo la storica scoperta rivelata dalla Nasa grazie alla sonda MRO, lo spettrometro dell’agenzia spaziale americana, la curiosità ora su possibili legami con forme di vita tiene tutti col fiato sospeso e spiega forse il grandissimo interesse succitato da questa vera “bomba” scientifica in queste ore. Ci sono però ora avari dubbi che vano risolti, come ad esempio il mistero del ghiaccio: gli scienziati fino a ieri sapevano dell’esistenza sul pianeta rossa di una quantità consistente di acqua in profondità grazie a dei radar speciali che hanno rivelato diversi strati di ghiaccio, ma la novità è che non si erano mai osservati e scoperti dei sali idrati sulla superficie, come afferma il professo Giovanni Bignami, astrofisica dell’Accademia dei Lincei, intervistato da La Stampa. «È stata fatta un’analisi dettagliata dei sali che sono una sorta di firma della presenza di acqua salata: in passato avevamo solo un’evidenza delle colate, ora invece abbiamo la misura dettagliata». Al momento non si sa come si sia originata l’acqua salata ma resta come massima probabilità in via di studio il meccanismo più logico: ovvero lo scioglimento di ghiaccio in acqua. Ma comunque il mistero al momento, rimane tale: ecco un video che prova a mostrare le prove di acqua e ghiaccia su Marte.

C’è vita su Marte? Di sicuro da ieri sappiamo che esiste l’acqua sul pianeta rosso: ci è stato mostrato dalla sonda MRO della Nasa che ha documentato con una scoperta davvero storica che ci sono su Marte dei piccoli ruscelli di acqua salata che lasciano misteriose, fino a ieri, strisce scure. In un’intervista al nostro quotidiano questa mattina, parla Piero Benvenuti, professore di Astronomia dell’Università di Padova e segretario generale dell’Unione Astronomica Mondiale (IAU) che afferma come tale scoperta non sia «una prova diretta dell’esistenza di fenomeni biologici, certamente è un elemento che però si aggiunge all’ipotesi che in passato ci sia stata vita su Marte». Il professore spiega anche come è stata possibile tale scoperta, con la sonda MRO che ha analizzato la composizione del suolo che si aggiunge all’osservazione ottica permessa sempre dalle sonde spedite sul pianeta rosso. Di certo, per Benvenuti (e per molti altri scienziati seri) dire che c’è acqua non significa per forza che c’è vita: «fra tre anni ExoMars 2018 (spedizione e missione anche italiana) porterà a bordo un piccolo Rover, un trapano costruito in Italia che perforando il suolo ci farà scoprire se ci sono tracce di vita biologica». Clicca qui per leggere intervista completa di Benvenuti al Sussidiario.

L’acqua su Marte: fantasia o follia? No,è realtà: con le prove affermate ieri dalla Nasa è ufficiale, esistono dei ruscelli di acqua salata e liquida sul pianeta rosso che inequivocabilmente mostra come una delle più grandi sfide della scienza sia ad un punto si svolta. Con l’acqua su Marte scoperta ora non più solo fantascienza pensare che possano esistere delle forme di vita alternative a quelle sulla Terra: la Nasa ha annunciato il tutto ieri, dicendo che Marte non è più il secco pianeta arido che si poteva immaginare fino a ieri. «Le nostre sonde stanno trovando che c’è molta umidità nell’aria e anche nel suolo», ha affermato ieri nella conferenza stampa Jim Green, direttore del dipartimento scienza planetaria della Nasa. Ha anche aggiunto in seguii che fino a poco tempo fa gli scienziati non avevano le prove che delle striature osservate quattro anni fa sui pendii di Marte (che compaiono in primavera e si allungano in estate, sparendo poi in autunno) fossero dipese dalla presenza dell’acqua. Ma oggi a seguito di accurati studi e analisi si può proprio dire che l’acqua c’è, esiste e non è fantascienza. Ecco uno dei video che la Nasa ha trasmesso con la ricostruzione della missione che ha portato alla scoperta storica su Marte.

Dire che abbiamo scoperto l’acqua su Marte non è proprio esatto. Lo ha confermato il professor Giovanni Bignami, astrofisico dell’Accademia dei Lincei, intervistato da La Gazzetta dello Sport. In realtà sul pianeta rosso “è stata osservata la sicura presenza di sali idrati, tracce di colate che ci dicono che deve essere scorsa dell’acqua liquida nella quale erano presenti sali”. Bisogna dunque sottolineare “come l’acqua possa risalire solo al passato perché su Marte, con un’atmosfera così sottile e a quelle temperature, non può esistere acqua liquida – spiega ancora l’esperto – Al massimo può esistere per pochi minuti dato che evapora poco dopo”. Nonostante ciò, l’osservazione fatta “è un’eccellente conferma di quanto già trovato in passato. Non so se definirla una grande scoperta. Sapevamo già dell’esistenza di una quantità consistente di acqua in profondità grazie a dei radar speciali che hanno rilevato diversi strati di ghiaccio. La novità sta nel fatto che non avevamo mai osservato così bene dei sali idrati sulla superficie”.

Simpatico come spesso accade il Doodle di Google e che oggi celebra la scoperta forse dell’anno: l’acqua su Marte esiste, la Nasa ha le prove. È liquida e salata e questo apre a scenari incredibili per la scienza: possibile ora che ci siano forme di vita. Google ha dunque sfruttato l’occasione per celebrare la scoperta scientifica praticamente dell’anno con un doodle particolare, il suo logo caratteristico: un pianeta rosso simpatico e sorridente che beve un bel bicchiere d’acqua e gira su stesso. I ruscelli di acqua salata scoperti sul pianeta rosso, vengono celebrati così da Mountain View: la seconda “O” di Google si trasforma nel pianeta affascinante che sta aprendo nelle ultime ore prospettive interessanti in tutta l’astronomia e la scienza internazionale. Oggi noi ci immaginiamo un pianeta che beve tranquillamente dell’acqua, e se ci fosse poi davvero qualcuno che dall’altra parte già compie quest’azione da migliaia di anni? Clicca qui per scoprire il Doodle di oggi.

La vita è davvero possibile su Marte? In tanti se lo stanno chiedendo dopo che la Nasa ha fatto sapere di aver confermato la presenza di acqua salata sul pianeta rosso: non che si veda proprio scorrere acqua, ma sono state trovate tracce di sali idrati che testimonierebbero la sicura presenza passata di acqua allo stato liquido. La scoperta ha fatto ovviamente galoppare la fantasia di molte persone che già immaginano scenari da fantascienza. E pensare che proprio tra due giorni esce nelle sale “Sopravvissuto – The Martian” (The Martian), il nuovo film di Ridley Scott con protagonista Matt Damon, tratto dal romanzo “L’uomo di Marte” di Andy Weir. L’attore interpreta l’astronauta Mark Watney che, dopo una missione su Marte, si ritrova abbandonato sul pianeta rosso. Solo una coincidenza?

È giunta ieri una delle notizie più incredibili e attese a livello scientifico: su Marte è stata scoperta l’acqua, liquida e salata. Lo afferma la Nasa e la scoperta può cambiare radicalmente la storia. Molti lo ipotizzavano da moltissimo tempo, ma da quando se n’è avuta la sicurezza scientifica, i ricercatori non stanno più nella pelle. Sul pianeta rosso vi sono delle consistenze presenze d’acqua salata allo stato fluido. La scoperta fatta grazie alle osservazioni del sofisticato satellite americano denominato Mro (Mars Reconnaissance Orbiter), ha aperto scenari fino a questo momento inimmaginabili. Gli occhi elettronici hanno, infatti, grazie ad una maggiore definizioni dell’immagini e l’utilizzo di una tecnologia avanzatissima, individuato dei rivoli di acqua salata che scorrono sopra la superficie di Marte, il prezioso liquido che dalle prime osservazioni contiene un’alta dose di salinità, è stato scoperto nelle stagioni più calde del pianeta.

La scoperta è molto importante dal punto di vista scientifico, soprattutto perché fin adesso s’ipotizzava solamente di una presenza sul pianeta di acqua allo stato solido, il liquido fino ad oggi osservato si presentava completamente e perennemente ghiacciato, e non lasciava prefigurare alcuna forme di vita. L’individuazione dell’acqua, che è la base per ogni forma di organismo vivente, allo stato liquido, apre altre adesso valutazioni sulla presenza o meno di una qualche forma di vita, sul pianeta che più si avvicina alla terra come conformazione planetaria.

L’acqua scoperta svela un altro fitto mistero fino adesso rimasto insoluto per decenni: quello delle strisce rossastre che si vedono sulla superficie rossa. Essi potrebbero essere i letti in qui i ruscelli salati scorrono, le strisce che erano state individuate da alcuni anni comparivano senza soluzione di continuità, e la ragione potrebbe essere che i rigagnoli d’acqua scorrono solamente in alcuni stagioni ben determinate.

La scoperta oltre ad aprire imprevedibili scenari e soprattutto contribuire a rafforzare l’ipotesi di un’esplorazione diretta del pianeta, esalta la caparbietà di un giovane scienziato nepalese. È stato, infatti, soprattutto grazie a Lujendra (Luju) Ojha, che l’esplorazione tramite il MRO ha avuto inizio. L’astrofisico appena ventunenne, mise a punto un algoritmo matematico che aveva evidenziato delle discrepanze sulle superficie del pianeta. Quelle che a prima vista sembravano ombre, attirarono l’attenzione dell’Agenzia spaziale americana (NASA), che finanzio un progetto specifico e diede l’avvio ad un esplorazione più approfondita di Marte.

Dopo la conferma della presenza di acqua sarà ancora più importante la missione italiana denominata Exomars, di cui l’Italia è la prima finanziatrice. La missione prevista per il 2018 avrà l’obiettivo di perforare alcuni punti della superficie del pianeta, con lo scopo di trovare dei riscontri scientifici sulla presenza di organismi terrestri sul pianeta rosso. Durante la conferenza stampa organizzata per rivelare ai media la scoperta, molti scienziati hanno posto l’accento come essa ha un importanza scientifica assoluta, soprattutto perché da la conferma della presenza del cosiddetto “ciclo dell’acqua”, indispensabile per la presenza di una qualsiasi voglia forma di vita. A tal proposito Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), cerca di stemperare l’esultanza con cui la notizia è stata accolta nel mondo. Lo scienziato italiano che ricopre un ruolo di spicco nel gruppo di ricerca che si occupa di scoprire la vita su Marte, rileva che la presenza del liquido non è di per se la scoperta di vita, ma essa è propedeutica ad approfondire la ricerca di organismi viventi. Insomma l’acqua non vuol dire vita, ma senza acqua nessuna vita è possibile.