Per alcuni scienziati ecco la prova definitiva che su Marte c’è stata la vita. L’argomento affascina da decenni studiosi e non, dimostrare che il pianeta rosso ha ospitato la vita. Infinite le ricerche in questo senso che non hanno mai dato una prova definitiva. Due studiosi americani della Arizona State University, Steven Ruff e Jack Farmer, dopo aver studiato alcuni minerali terrestri, sostengono che dei depositi di tipo inusuale fotografati sula superficie di Marte potrebbero essere stati creati da forme di vita microbica. Lo studio è cominciato quando nel 2009 il robot inviato su Marte, Spirit, ha individuato depositi di opale, un minerale amorfo detto silice idrata in un cratere. Esaminandoli attentamente hanno scoperto che erano coperti da piccole sporgenze a forma di cavolfiore per le quali non erano in grado di dare spiegazione. Il cratere si trova in un’area di cui si è convinti una volta ci fossero geyser e forme termali calde e che adesso come tutta la superficie di Marte è solo deserto. Si sono recati allora in un deserto cileno che si pensa sia la zona più simile a Marte come condizioni (asciutta, senza vita e sotto il livello del mare) e qui hanno trovato delle formazioni rocciose di silice simili a quelle individuate su Marte con tanto di sporgenze a forma di cavolfiore. Tali minerali si trovano anche in altre zone della terra e di tutte si pensa abbiano ospitato forme di vita microbica. La conclusione è che se queste formazioni terrestri così simili a quelle marziane hanno un tempo ospitato la vita, la stessa cosa si può dire di quanto individuato su Marte.