Probabilmente non è un caso che questa nuova teoria su come sia nata la vita sia apparsa sul sito della fondazione dello studioso ateo Richard Dawkins. Una teoria che, si legge, “metterebbe alle corde Dio e terrorizzerebbe i cristiani”. Secondo quanto si legge la vita non è cominciata per caso o per fortuna da una sorta di “zuppa primordiale o una esplosione cosmica”. La vita avrebbe preso forma per pura necessità, seguendo le leggi inevitabili della natura. Tutti, anche i credenti, si interrogano da sempre come la vita possa essere cominciata da qualcosa di non vivente, un mistero che per chi è credente si identifica con la volontà di Dio di dare esistenza agli esseri umani la cosiddetta teoria creazionista. C’è poi la teoria dell’evoluzione sviluppatasi dagli studi di Darwin, e il dibattito fra i due punti di vista è particolarmente sentito negli Stati Uniti. Secondo la nuova teoria pubblicata sulla rivista Quanta invece si sostiene che quando un gruppo di atomi è esposto per lungo tempo a una fonte di energia, esso si ristrutturerà per dissipare questa energia. Se le condizioni sono corrette, si legge ancora, l’emergere della vita potrebbe non essere un colpo di fortuna dovuto a degli atomi che si sono disposti nel modo giusto, ma un evento automatico e inevitabile (sempre che le condizioni siano corrette). Un piccolo gruppo di atomi su cui la luce si concentra per un tempo abbastanza lungo, darebbe dunque vita a ad esempio una pianta. Nulla di sorprendente, dice l’autore della teoria, Paul Rosenberg. Il ricercatore usa anche sistemi matematici per dimostrare quanto sostiene.



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