La teoria che a causare l’estinzione di massa dei dinosauri sulla Terra fosse stata causata dalla caduta di un corpo spaziale che avrebbe causato una esplosione così potente da avvelenare il clima era nota da tempo. Mancavano prove più precise e adesso vengono fornite da uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports. Rimangono però dei dubbi. Secondo quanto si legge, circa 66 milioni di anni fa un asteroide di grandissime proporzioni si schiantò nell’attuale zona dello Yucatan messicano, dove c’erano dei depositi di oli e gas. La potenza dell’esplosione che ne derivò sarebbe stata un miliardo di volte superiore alle bombe atomiche lanciate sul Giappone dagli americani. Un fumo nero avrebbe avvolto l’atmosfera del mondo, facendo calare la luce del Sole dell’85%, scendere la temperatura di 16 gradi Celsius e causando una diminuzione dell’80% delle piogge, il tutto per una durata di tre anni. Secondo lo studio si sarebbero salvati solo i piccoli mammiferi e i piccoli rettili in grado di nascondersi sotto terra, determinando così l’estinzione e la sopravvivenza. Gli studiosi hanno individuato in quello che è oggi il terzo cratere più largo del mondo nello Yucatan il luogo dove avvenne l’impatto. Rimane il mistero del perché ad esempio gli antenati degli attuali coccodrilli siano sopravvissuti, a discapito degli altri dinosauri. Per l’Istituto giapponese meteorologico la tesi non è valida: “Esperimenti recenti e modelli di calcolo hanno dimostrato che condensioni aerosol di acido solforico non si possono formare e persistere nell’atmosfera per periodi lunghi in seguito all’impatto di asteroidi”. Secondo lo studio invece a scapito della scomparsa del 90% delle forme di vita sulla Terra, il rimanente sarebbe sopravvissuto mantenendo in questo modo la vita sul pianeta.