“Conosco il professor Pugliese da molti anni, abbiamo condiviso molti momenti importanti del nostro cammino professionale nello sviluppo della chirurgia avanzata e ora nella promozione dell’alta formazione chirurgica. Ho accettato molto volentieri l’invito del Meeting di Rimini per conversare con lui e con il ministro Lorenzin sull’esperienza che abbiamo maturato al Mattu e all’Aims Academy nel campo del training chirurgico, rivolte soprattutto ai giovani che entrano in sala operatoria “. Michael Bailey, 73 anni, è professore di chirurgia al presso la Postgraduate Medical School dell’Università del Surrey.
Nel 1993 ha fondato a Gilford, alle porte di Londra, il Mattu (Minimal access therapy training unit): una pionieristica istituzione privata – poi sostenuta dal servizio sanitario pubblico inglese – divenuta subito riferimento internazionale per l’apprendimento avanzato della chirurgia mininvasiva. Bailey è direttore del corso di laparoscopia avanzata all’Ircad di Starsburgo e presidente dei corsi avanzati di chirurgia digestiva all’Aims Academy di Milano. E’ qui che il Sussidiario ha potuto incontrarlo, in occasione di una tre giorni formativa sulle procedure interventistiche nel gastroesofago.
Professor Bailey, lei torna regolarmente in Italia ed è presente personalmente ai corsi Aims.
Con il professor Pugliese abbiamo da molti anni in comune l’interesse per la chirurgia laparoscopica e per l’impegno a formare mare una più ampia platea di colleghi chirurghi nelle pratiche interventistiche avanzate. Il nostro primo contatto è avvenuto all’Ircad di Strasburgo, istituto con il quale abbiamo condiviso in questi anni il desiderio di sviluppare un nuovo tipo di chirurgia di di trasmettere competenze: soprattutto alle generazioni che vogliono abbracciare questa professione. Personalmente ho dato vita a un istituto alle porte di Londra. il Mattu è stato fondato negli anni 90 per insegnare la chirurgia laparoscopica. Il progetto ha avuto – assieme a un altro – uno speciale appoggio finanziario da parte del governo britannico. Teniamo circa 60 corsi all’anno ad ogni livello: sia per chirurghi principianti sia per esperti. Siamo in collegamento con realtà come Aims Acadamey a Milano o l’Ircad di Jacques Marescuax a Strasburgo, così come con le diverse società scientifiche in Europa e negli Usa. Lavoriamo perché le aspettative riposte nel nostro progetto siano soddisfatte nei tempi programmati.
Mattu, Aims, Ircad: nel campo del training chirurgico ha ormai preso forma un network globale di eccellenza. A che livello è il dialogo fra queste istituzioni?
Europa ed America, indubbiamente, sono da molti anni in una posizione avanzata nel campo. Ma vi sono parti dell’ex Commonwealth britannico – ad esempio il Sudafrica – con le quali la Gran Bretagna mantiene relazioni importanti e scambi regolari di allievi e docenti. Sono molti i chirurghi che vengono a esercitarsi sui nostri macchinari. Predisporre queste attrezzature è un impegno costoso. così come scegliere e formare adeguatamente il personale per mantiene operative le nostre piattaforme. E’ tutto fondamentale per consentire a chi svolge training di acquisire le migliori capacità.
Il governo inglese ha sostenuto la nascita e lo sviluppo di Mattu: perché questo tema è stato considerato una “top priority” nell’agenda pubblica?
Il National Health Service, in Gran Bretagna, produce fra l’altro molti studi statistici. In uno di questi, ad esempio, sono risultate evidenti disparità nel modo di eseguire la chirurgia del colon-retto in varie parti del paese. Per questo il governo – attraverso il National Health Service – ha deciso di sponsorizzare un programma di training nella chirurgia colorettale focalizzato sulle tecniche laparoscopiche. E’ stato un programma molto articolato: ogni momento formativo o esercitativo è stato registrato e ogni video è stato esaminato da due esperti, prima che il chirurgo venisse autorizzato a effettuare interventi. Si è trattato di un’esperienza molto efficace, un’iniziativa che ha prodotto reali avanzamenti nella chirurgia laparoscopica colorettale in Gran Bretagna.
Aims Academy e il professor Pugliese stanno elaborando una proposta al governo italiano per un programma-pilota di test nazionale sull’utilità del training chirurgico.
La mia opinione è che si tratti di un passaggio essenziale. E’ indispensabile che chi svolge chirurgia avanzata sviluppi la capacità di apprendere: non di auto-apprendere. E’ necessario predisporre strutture tecniche adeguate e preparare docenti adeguati nelle istituzioni giuste. Un aspetto positivo della chirurgia laparoscopica è il poter essere misurata negli esiti: sia in laboratorio, sia nella sua applicazioni sui pazienti. I giovani chirurghi possono apprendere le procedure più corrette sotto la supervisione di chirurghi senior, in ambienti in cui vengono costantemente sviluppare nuove tecnologie. E penso soprattutto alle opportunità che offre la chirurgia 3D: è la frontiera della laparoscopia, perché consente al chirurgo di intervenire in modo più agevole, con un più profonda capacità percettiva. Uno dei problemi è che un numero sempre maggiori di chirurghi in molte paesi desidera praticare la laparoscopia: per questo credo che tutti gli sforzi che sta portando avanti il professor Pugliese con Aims siano molto utili per l’Italia e il suo sistema sanitario.