Tecnica ideata per eliminare il rischio possibile di malattie genetiche, adesso viene utilizzata anche in casi di normale fecondazione in vitro. E’ nato infatti il figlio concepito fertilizzando l’ovulo materno con il seme del compagno quindi trasferendo i geni ottenuti in un ovulo di una donatrice donna. Il risultato è un bambino che condivide l’identità generica dei genitori ma anche una piccola parte del dna della seconda donna. E’ successo a Kiev in Ucraina, non è il primo bambino nato in questo modo, era già successo in Messico ma allora era stato usato un metodo leggermente diverso per sostituire i mitocondri difettosi della cellula uovo della madre con quelli di una donatrice sana. Nel caso di Kiev invece si è proceduti a questa tecnica unicamente perché la coppia in questione non era fertile. Molti studiosi e scienziati considerano questo tipo di fertilizzazione molto rischiosa perché non se ne conoscono ancora i risultati effettivi.