Una grave alterazione della dinamica vascolare del pene può portare al priapismo, una condizione patologica caratterizzata da un’erezione spontanea e prolungata. Non c’è una fascia d’età a cui associare la maggior frequenza dei casi di priapismo: di solito si evidenzia tra i 25 e i 40 anni, ma la crescita di casi di origine farmacologica allarga la platea delle possibili “vittime”. Come diagnosticare il priapismo? Sono sufficienti – come spiegato dall’urologo Antoncarlo Pau per Medicitalia, accertamenti diagnostici strumentali, cioè un esame ematico (emogasanalisi) del sangue prelevato dai corpi cavernosi e un’ecografia colordoppler peniena. L’emogasanalisi accerterà lo stato di ipo-ossigenazione e acidosi distrettuale, quindi il sangue apparirà scuro e viscoso, mentre l’ecografia rivelerà una pulsatilità arteriosa ridotta e l’assenza di scarico venoso. Quando si tratta di priapismo da iperflusso arterioso l’ossigenazione è normale e il sangue ha un colore rosso vivo, ma l’ecografia c.d. evidenzia un incremento del flusso arterioso che si associa ad uno scarico venoso insufficiente.
Da quando è terminata la latitanza di Francesco Gianco Castriotta una domanda tiene banco nell’opinione pubblica: cos’è il priapismo? Ora vi starete chiedendo cosa c’entra questa condizione patologica con il noto trafficante di droga, che è stato arrestato martedì dalla polizia regionale della Catalogna in una villetta di El Vendrell, nella provincia di Terragona. Il trafficante di Quarto Oggiaro fece perdere le sue tracce dopo che fu scarcerato perché gli venne diagnosticato il priapismo, la malattia di chi ha un’erezione persistente involontaria. Non si tratta di una condizione accompagnata dal desiderio sessuale o dall’eccitazione, che caratterizzano invece la normale erezione maschile. Nel caso di Francesco Gianco Castriotta il priapismo è sorto dopo l’uso prolungato di cocaina. Questa la spiegazione fornita dai medici quando hanno effettuato la diagnosi. Questo è il caso del priapismo venoso o a basso flusso, che può essere legato anche a leucemia, anemia falciforme, lesioni midollari o neurologiche e infiltrazioni tumorali. Ci sono, però, altre due forme di priapismo: arterioso, dovuta alla rottura di un’arteria che si trova all’interno dei corpi cavernosi del pene, e doloroso essenziale, che è dovuto a fattori psicologici. Spesso non è necessario ricorrere alla chirurgia, ma se si tratta di priapismo venoso può sorgere un’urgenza chirurgica. Il recupero post-operatorio in tal caso può protrarsi anche per alcuni mesi, oltre che essere totale o parziale.