Una nuova frontiera nell’osservazione dell’universo: l’astronomia multi-messaggero è diventata realtà oggi. L’uomo, che per secoli ha osservato il cielo solo con la luce visibile, ora è in grado di rivelare i tanti messaggeri che l’universo ci invia. La rivelazione delle onde gravitazionali ha inaugurato una nuova finestra di ascolto dell’universo, ma è anche un evento straordinario che apre prospettive imprevedibili nello studio dell’universo. La prima osservazione corale della collisione di due stelle di neutroni ha prodotto risultati «senza precedenti». Il fisico Gianluca Gemme, coordinatore nazionale del rivelatore Virgo per l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), ha commentato: «Non ho mai vissuto un’esperienza simile, è la prima volta in assoluto che si studia una sorgente utilizzando circa 70 strumenti da Terra e dallo spazio». La scoperta delle onde gravitazionali «è stata un momento storico, ma la ricchezza delle osservazioni venute in seguito è ancora superiore perché il numero di strumenti e di comunità scientifiche coinvolti in questa nuova osservazione non ha precedenti. Credo sia un fatto unico». (agg. di Silvana Palazzo)



NELL’UNIVERSO UNA “MINIERA” DI ORO E PLATINO

Un evento storico e rivoluzionario: è stato catturato il segnale generato dalla fusione di due stelle di neutroni, così dense da costituire uno stato estremo della materia. Ciò ha portato una cascata di scoperte, nelle quali l’Italia ha avuto un ruolo cruciale. Fisici e astrofisici hanno ricostruito la corsa straordinaria dei due segnali emessi dalla fusione delle stelle di neutroni avvenuta nella periferia della galassia NGC 4993, nella costellazione dell’Idra, alla distanza di 130 milioni di anni luce dalla Terra. Da lì, come riportato dall’Ansa, sono partite le onde gravitazionali e la luce del lampo gamma che ha accompagnato l’esplosione. Per la prima volta è stata osservata una “fabbrica” di elementi pesanti, come oro e platino. Così dunque viene risolto il mistero dell’origine di quasi la metà degli elementi più pesanti del ferro, ma è anche arrivata la conferma al fatto che le collisioni tra stelle di neutroni originano lampi di raggi gamma di breve durata. I neutroni sono ciò che resta dell’esplosione di una stella in una supernova: la materia quando collassa diventa densa e compatta, fatta di atomi con nuclei composti da protoni e neutroni, ma formata quasi del tutto da neutroni tenuti insieme da forze che impediscono loro di collassare del tutto. Questa materia è l’anticamera del buco nero, impossibile da riprodurre in laboratorio e mai osservata finora. Un altro risultato ottenuto dai rilevatori Ligo e Virgo e dal satellite Fermi è la scoperta che le onde gravitazionali viaggiano alla velocità della luce: ancora una volta Einstein aveva ragione con la sua teoria della relatività. I dati raccolti hanno permesso di misurare la costante di Hubble, cioè la velocità di espansione dell’universo. (agg. di Silvana Palazzo)



ANNUNCIO IN “TRIPLA” CONFERENZA

Tre conferenze internazionali in simultanea per l’annuncio di nuove scoperte in grado di segnare una svolta storica nel settore astronomico. Riguarderanno le onde gravitazionali e sulla nuova astronomia, chiamata “multimessaggero” perché frutto di osservazioni basate su segnali di tipo diverso. L’annuncio, atteso in tutto il mondo, verrà dato in diretta streaming video: le conferenze sono previste a Washington, presso la National Science Foundation, da parte della collaborazione dei rilevatori di onde gravitazionali Ligo e Virgo, a Garching dall’Osservatorio Europeo Australe (Eso) e a Venezia da parte dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). A Roma è in programma un’altra conferenza, anche questa in diretta streaming, presso il ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca. L’appuntamento per tutta la comunità scientifica e gli appassionati di astronomia è fissato alle ore 10.00, 16.00 ora italiana. 



RISULTATI DA USA, GERMANIA E ITALIA

La riunione comincerà con una panoramica sulle scoperte di Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory) e Virgo (analogo esperimento italiano così chiamato dal nome latino dell’ammasso della Vergine): si tratta dei due osservatori che recentemente hanno rivelato congiuntamente le onde gravitazionali emesse dalla collisione di due giganteschi buchi neri. Nelle tre conferenze simultanee verranno presentati i risultati da Stati Uniti, Germania e Italia, che attraverso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) ha dato un contributo importante. Le onde gravitazionali sono state misurate ufficialmente per la prima volta nel febbraio dell’anno scorso: da allora non ci sono state altre rilevazioni. Difficile pensare, dunque, che questa mobilitazione sia stata annunciata per riportare un’ennesima misura.

LE PRIME IPOTESI

Cosa verrà detto alle 16 nel corso delle tre conferenze internazionali simultanee? L’annuncio forse potrebbe avere a che fare con il fatto che le osservazioni di Ligo e Virgo hanno permesso una triangolazione molto più precisa del segnale, quindi la grande novità sarebbe l’eventuale identificazione della controparte ottica della sorgente che ha emesso l’ultimo segnale gravitazionale rilevato. Secondo quanto riportato da Agi, l’ipotesi è che l’annuncio riguardi una collisione tra due stelle di neutroni, oggetti meno massicci dei buchi neri, che emettono anche nella banda visibile dello spettro elettromagnetico e che quindi potrebbero essere osservate con telescopi ottici. Un indizio che fa propendere per questa ipotesi è il coinvolgimento dell’osservatorio europeo in Cile (Eso). Non ci resta però che aspettare le conferenze simultanee di oggi, in programma alle 16 ora italiana, per scoprire quali scoperte sono state realizzate.