Weekend con gli occhi al cielo per mattinieri e appassionati con le stelle cadenti di autunno, le Orionidi. Il momento migliore per osservarle è stato quello che ha preceduto l’alba di oggi 21 ottobre 2017, intorno alle ore 5.30-6.00, ma ci sarà tempo e modo di osservarle ancora fino al 7 novembre 2017. Le possibili interferenze di nebbia e smog, che potrebbero ostacolarne la vista, ma l’astrofisico Gianluca Masi assicura: “Un’altra opportunità, anche se meno spettacolare, c’è nelle stesse ore del 22 ottobre”. Continua l’esperto su Ansa: “Quello delle Orionidi è uno sciame celebre, anche se probabilmente meno spettacolare al confronto con le Perseidi di agosto e con le Geminidi di dicembre. Dovrebbe comunque regalarci una ventina di meteore l’ora, finché non sorge il Sole”. Altra nottata di osservazione e attesa dunque per gli appassionati di stelle cadenti, con le Orionidi pronte ad impossessarsi del cielo della notte. (Agg. Massimo Balsamo)



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Se le idee scarseggiano per il weekend, potete trascorrerlo alzando gli occhi al cielo, perché lo spettacolo delle Orionidi, le stelle cadenti d’autunno, è arrivato. Le cosiddette “lacrime” della cometa di Halley sono state “catturate” stanotte dagli appassionati di astronomia e da tutti coloro che sono affascinati da questo fenomeno. Ricordiamo che è frutto del contatto tra la nube generata dalle polveri lasciate e la Terra: i granelli bruciano nell’atmosfera dando origine appunto a questo spettacolo. «Le Orionidi sono uno degli sciami di comete che hanno origine dalla cometa di Halley, l’altro è quello delle Acquaridi», ha spiegato l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope, all’Ansa. L’esperto ha spiegato che quello delle Orionidi è uno sciame famoso, ma forse meno spettacolare rispetto alle Perseidi e alle Geminidi di dicembre: «Dovrebbe comunque regalarci una ventina di meteore l’ora, finché non sorge il Sole». Per godersi questo spettacolo in molti si sono alzati prima del sorgere del Sole. Nessun problema per i più mattinieri, ma chi si è perso questo spettacolo non disperi. Clicca qui per la diretta streaming video della pioggia di meteore orionidi.



DOMANI IL PICCO

Il momento migliore per osservare le Orionidi è stato quello che ha preceduto l’alba di oggi, intorno alle 5.30 e le 6.00, ma se si perde questo appuntamento ci si può rifare nelle stesse ore di domani, anche se sarà meno spettacolare. L’appuntamento risulta scomodo per molti, ma ciò è dovuto al fatto che la costellazione di Orione, che dà appunto il nome alle stelle cadenti di autunno, sorge nella seconda parte della notte. E quando sorge porta in vista il quadrante, cioè il punto del cielo da cui sembrano partire le stelle cadenti. L’osservazione però è resa particolarmente favorevole dalla “discrezione” della Luna, la cui luce non disturba lo spettacolo visto che quella nuova c’è stata pochi giorni fa. Il consiglio è sempre quello di allontanarsi dalle luci della città. Lo strumento più efficace per ammirarle resta l’occhio umano. Chi ha perso l’appuntamento di questa notte e vuole vedere le Orionidi allora punti la sveglia e guardi a est di Orione di questa, ai confini con i Gemelli.



IL PROSSIMO APPUNTAMENTO A MAGGIO

Erano attese per il weekend, ma si sono già mostrate le Orionidi, che però saranno visibili ancora per un po’. Nebbia e smog potrebbero impedirne la vista, ma il passaggio per quest’anno è previsto fino al 7 novembre, quindi c’è tempo per godersi lo spettacolo. Il fenomeno è stato visibile questa notte, ma il picco è previsto nella notte tra sabato 21 e domenica 22 con una ventina di meteoriti l’ora, anche 30 secondo l’Unione degli astrofili italiani. Occhi puntati verso il cielo per scrutare i flash di luce giallo-verdognola, ma le Orionidi non rappresentano l’unico sciame meteorico prodotto dalla cometa di Halley, perché a maggio, infatti, la Terra entrerà nuovamente in contatto con i suoi residui, innescando le affascinanti Eta Aquaridii. Scrutando le Orionidi possiamo provare l’emozione di cogliere una traccia della cometa resa celebre dagli studi di sir Edmond Halley da cui poi prese il nome.