L’osteoporosi è una malattia insidiosa che colpisce moltissimi soggetti nel mondo e in Italia. Lentamente, senza che la persona se ne accorga, questa malattia mina alle radici la consistenza scheletrica dell’essere umano, rendendo la nostra struttura ossea fragile come non mai. Sul sito internet Adnkronos.com il Dott. Claudio Marcocci ha sottolineato quanto sia pericolosa questa malattia affermando: ‘L’osteoporosi nella sua forma più grave viene chiamata fragilità ossea ed è una malattia potenzialmente pericolosissima. L’unico fattore positivo, al riguardo, è che fortunatamente abbiamo gli strumenti adatti per poterla combattere.’ Continua il Dott. Marcocci: ‘E’ necessario, comunque – afferma il medico – che specialista e paziente viaggino sulla stessa lunghezza d’onda. Il paziente dovrà seguire pedissequamente la terapia che gli è stata prescritta e lo specialista, dal canto suo, dovrà attenersi al percorso diagnostico terapeutico assistenziale.’ Importantissima, comunque, in casi come l’osteoporosi, sarà la cura preventiva. Ma come è possibile scoprire se si è predisposti a questo disturbo delle ossa?



OSTEOPOROSI, PREVENZIONE TRAMITE TEST

Oggi come oggi è possibile sapere in anticipo se si è predisposti oppure no all’osteoporosi. Per farlo non c’è più bisogno di una serie lunga e dispendiosa di analisi ma basteranno dei test informatici che riveleranno o meno la nostra naturale tendenza a soffrire di osteoporosi. Per capire tutto ciò basterà recarsi sul sito internet stopallefratture.it e qui comprendere lo stato di salute del vostro scheletro. Rispondendo ad alcune domande mirate e specifiche (per essere più precisi, le domande sono 10) potrete riuscire a capire se nell’arco di 10 anni il vostro corpo ptrebbe soffrire di osteoporosi oppure no. Verranno tenuti in conto dei fattori di rischio aggiuntivi come, ad esempio, delle fratture pregresse, alcune patologie infettive, infiammatorie, neurologiche o reumatiche. Come già accennato, l’approccio preventivo è di fondamentale importanza soprattutto per tutte quelle persone che hanno superato i 50 anni d’età e dunque sono ad altissimo rischio. Pensarci prima può fare davvero la differenza, soprattutto in casi delicati come l’osteoporosi.

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