Passi avanti nella lotta all’Alzheimer, la più comune forma di demenza. Uno studio europeo pubblicato su The Lancet Neurology sostiene infatti la possibilità di frenare il decorso della malattia assumendo una bevanda ricca di nutrienti denominata Fortasyn Connect. Realizzata nell’ambito del  “LipiDiDiet project”, iniziativa europea che punta a implementare le attuali cure contro la malattia degenerativa concentrandosi in particolare sull’impatto dei lipidi sulle performance cognitive, il drink benefico vede la presenza di grassi omega-3, vitamine del gruppo B, antiossidanti e altri elementi. Già precedenti studi hanno accertato che i grassi abbiano un effetto sul rischio di sviluppare demenza senile. Hilkka Soininen, dell’Università della Finlandia orientale, che ha condotto la ricerca come riporta SkyTg24 ha detto:”L”intervento nutrizionale può aiutare a conservare tessuto cerebrale, memoria e capacità dei pazienti di cimentarsi in attività quotidiane, che sono considerati gli aspetti più significativi della demenza“.



GLI EFFETTI BENEFICI

Che Fortasyn Connect abbia degli effetti benefici nel trattamento della demenza d’Alzheimer, e non soltanto sui sintomi come i farmaci attualmente in commercio, è stato dimostrato da una sperimentazione condotta su 311 pazienti affetti dalla demenzain fase precoce e con un accertato lieve declino cognitivo. Una parte di loro per 2 ha bevuto il drink approntato dai ricercatori mentre l’altro gruppo ha assunto un placebo. Alla fine del periodo di sperimentazione, le capacità dei pazienti sono state misurate con la scala “Clinical Dementia Rating-Sum of Box” (o CDR-SB), lo strumento che valuta le capacità di svolgere le azioni quotidiane. Ne è emerso che chi per i 24 mesi passati aveva ingerito il Fortasyn presentava una ridotta atrofia rispetto a chi aveva avuto la sfortuna di assumere il placebo. Nello specifico si osservava una differenza in media del 26% del volume dell’ippocampo, considerato il centro nevralgico della memoria. In più i pazienti che avevano assunto la bevanda hanno anche conservato migliori capacità mnemoniche e di gestione delle attività quotidiane. Tobias Hartmann, coordinatore del progetto “LipiDiDiet”, ha detto:”Sebbene non sia una cura per l’Alzheimer, l’intervento nutrizionale si è dimostrato efficace per rallentare il processo neurodegenerativo e, prima lo si intraprende, maggiore è l’effetto per il paziente“. In particolare la riduzione dell’atrofia è la prova che “gli effetti della bevanda vanno ben oltre la diminuzione dei sintomi, un traguardo finora mai raggiunto”.

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