Si stanno effettuando grandi sforzi per fermare il processo del riscaldamento globale limitando le eruzioni vulcaniche, ma tali interventi radicali dovrebbero essere affrontati con cautela, secondo un nuovo studio. Quando eruttano i vulcani, essi lanciano particelle di solfato nell’aria, raffreddando la Terra e creando uno scudo che riflette la luce solare lontano dalla sua superficie. Emettendo particelle simili nella stratosfera, alcuni scienziati hanno suggerito che potremmo imitare questo processo e invertire il cambiamento climatico in un processo chiamato “geoingegneria solare”. Ma la creazione di eruzioni vulcaniche artificiali potrebbe essere estremamente pericolosa. Le nuove ricerche pubblicate su “Nature Communications” suggeriscono che, sebbene la “geoingegneria solare” possa effettivamente avere impatti positivi, potrebbe anche avere effetti catastrofici in parti del mondo già colpite da calamità naturali.



PERICOLO CICLONI?

“Le nostre ricerche confermano che la “geoingegneria solare” localizzata in determinate aree è una strategia altamente rischiosa, che potrebbe contemporaneamente avvantaggiare una regione a scapito di un’ altra”, afferma il dottor Anthony Jones dell’Università di Exeter, autore principale dello studio sulla materia. I ricercatori hanno utilizzato simulazioni per esaminare l’ effetto che la “geoingegneria solare” avrebbe sulla frequenza dei cicloni tropicali nell’Atlantico settentrionale. Mentre le iniezioni di questo speciale “aerosol vulcanico” nell’emisfero nord diminuiscono la frequenza di cicloni e tifoni, pplicate nell’emisfero sud potrebbero effettivamente aumentare il rischio dei cicloni stessi. A rendere ancor più preoccupanti le cose, la simulazione del team ha suggerito come gli effetti positivi nell’emisfero nord sarebbero stati compensati da un aumento della siccità nella regione del Sahel nell’Africa subsahariana, un’ area già devastata dalla desertificazione. Il dottor Jones l’ha definita: “Una dicotomia di vincitori e vinti.”



“NECESSARIA UNA REGOLAMENTAZIONE”

La prospettiva di climi artificiali creati attraverso la geoingegneria può sembrare remota, ma gli scienziati sono già impegnati in progetti su larga scala per studiarne la fattibilità. Un team dell’Università di Harvard stima che l’intero pianeta potrebbe essere geo-ingegnerizzato per il costo “molto economico” di $10 miliardi di dollari. Ciò non sostituisce la necessità della riduzione delle emissioni. Se vogliamo un clima stabile, alla fine dobbiamo portare a zero le emissioni”, ha affermato il professor David Keith in un video promozionale per il lavoro del team Harvard. Il dottor Jones e il suo team suggeriscono che, sebbene tali sforzi possano avere effetti positivi, è necessario affrontarli su scala internazionale. “Se mai venisse applicata su larga scala, la geoingegneria solare, dovrebbe essere uniforme “, ha affermato, proseguendo: “Siamo estremamente preoccupati per l’ ssenza di una regolamentazione che impedisca a un paese di fare “geoingegneria solare”. Finora l’argomento non è stato preso sul serio dai responsabili politici, e questo tabù deve finire “.