I contraccettivi ormonali sono un metodo molto usato dalle giovani donne, ma secondo uno studio coordinato dall’italiana Simona Sacco, dell’Università dell’Aquila, e pubblicato sul Journal of Headache and Pain, il rischo ictus è dietro l’angolo. La ricerca ha preso in considerazione non solo l’ictus come fattore di rischio, ma anche emicrania e altre patologie che sono state messe sotto osservazione dalla European Headache Federation e l’European Society for Contraception and Reproductive Health. I ricercatori italiani hanno sottolineato l’importanza della valutazione della sofferenza pregressa per emicrania e soprattutto dei fattori di rischio vasolari. Se presenti, essi potrebbero infatti favorire l’insorgenza di ictus e andrebbero dunque utilizzati solamente contraccettivi non ormonali anche in caso di emicrania con aura.
“SCEGLIERE LA CONTRACCEZIONE PIU’ SICURA”
La spiegazione della dottoressa Simona Sacco è abbastanza chiara: “Mentre l’emicrania e l’uso dei contraccettivi sono molto comuni, il rischio di ictus nelle giovani donne è piuttosto basso. Il rischio può essere evitato semplicemente scegliendo la contraccezione più sicura tra le molte opzioni esistenti. Molte domande su questo argomento restano comunque senza risposta: per questo abbiamo bisogno di studi sperimentali che aiutino a capire il collegamento tra emicrania, ictus e contraccettivi”. Bisogna dunque fare estremamente attenzione alla scelta del metodo contraccettivo: se i rischi vascolari erano comunque già notoriamente tenuti in considerazione, negli ultimi dieci anni gli studi osservazionali sono riusciti sempre più a correlare l’emicrania con aura con il rischio ischemico. Si sta lavorando per cercando di comprendere se anche altri sottotipi di emicrania possano essere considerati potenzialmente a rischio, con la ricerca italiana all’avanguardia con 48 review e linee guida, 3 metanalisi e 12 studi osservazionali che hanno composto questo primo studio dedicato a chi soffre di emicrania con aura.