L’epatite C è una malattia serissima e, purtroppo, al momento irrversibile. Questo significa che le cure mediche sono soltanto un palliativo, un modo per contenere la malattia, piuttosto che curarla in modo vero e proprio. Ma c’è un’altro motivo di preoccupazione per chi è malato: lo scompenso cerebrale. Chi è affetto da epatite C, infatti, apparentemente può sembrare sano e non avere alcun problema, ma in alcune casistiche il disturbo al fegato può sfociare in qualcosa di altrettanto pericoloso. Molto spesso, infatti, ci possono essere degli scompensi cerebrali che portano la persona a delirare, ad avere dei lamenti eccessivi, oppure ad avere delle serie allucinazioni. Tutto ciò non è assolutamente una rarità, anzi; rappresenta una buona fetta dei malati e risponde al nome di encefalopatia epatica. A soffrirne ogni anno in Italia è un numero che varia dalle 8.000,00 alle, 10.000,00 persone, come cita il sito internet Adnkronos.com. Proprio per questo motivo, infatti, è stato creato dalle autorità competenti un circuito denominato Sos fegato, dedicato proprio a pazienti con questa brutta malattia.
AIUTO CONCRETO
L’obiettivo di questo circuito è, ovviamente, quello di dare un sostegno tangibile ai familiari di chi soffre di encefalopatia epatica che, per un motivo o per un altro, non possono seguire passo dopo passo il malato. A parlare di questo specifico proggetto, sempre al sito internet Adnkronos.com, è il professor Massimiliano Conforti, vice presidente dell’Associazione Epac Onlus: “A partire dal 2008 abbiamo istituito un organismo molto utile per i parenti di chi è malato di epatie C o di Cirrosi epatica e lo abbiamo chiamato SOS fegato. Le persone che hanno l’encefalopatia epatica sono senza ombra di dubbio le più fragili che esistano in questo settore e dunque meritano la nostra attenzione con percorsi guidati e cure specifiche. Abbiamo dei farmaci che servono a minimizzare gli scompensi cerebrali, mentre altre volte è utile comprenderne prima i segnali per prevenire una crisi forte. Tanto per fare un nome di un medicinale, la rifaximina è utilissima in tal senso.” L’epatite C purtroppo è una malattia che continua a crescere ma le difese mediche restano all’erta con un solo obiettivo: il benessere del paziente.