Da un paio di anni scienziati e ricercatori dell’università di Harvard stanno lavorando a un progetto che può apparire come fantascientifico ma che secondo loro fra due anni avrà successo. Dopo 4500 anni dalla loro estinzione i giganteschi mammut, progenitori degli elefanti, potrebbero tornare a vagare sul nostro pianeta. Al momento sono riusciti a commutare 45 sezioni di dna e nel giro di un paio di anni saranno in grado di creare un embrione ibrido che avrà tutte le caratteristiche dell’antico animale, dopo di che verrà usato un grembo artificiale per svilupparlo. In origine si pensava di usare come madre surrogata un’elefante femmina, ma la cosa è problematica in quanto specie in pericolo. La tecnica usata, detta CRISPR permette di eseguire con precisione un taglia e incolla del dna ottenuto da resti di mammut congelati che sono stati ritrovati in quantità in regioni come la Siberia impiantandole in cellule staminali di elefante. C’è anche una motivazione ambientalista in questo esperimento: reintrodurre i mammut in zone ghiacciate del pianeta potrebbe aiutare a fermare lo scioglimento dei ghiacci e prevenire il rilascio di gas a effetto serra nell’atmosfera. Si pensa che reintrodurre questi animali in Sibera possa far scendere le temperature locali di 20 gradi.