La puntata di Report, ha acceso i riflettori sul Papilloma Virus umano (Hpv) e le reazioni al vaccino. Per combattere il virus infatti, i ricercatori propongono da 11 anni un vaccino che potrebbe impedire un numero enorme di decessi oltre che alla sua evoluzione in tumori che impiegano moltissimi anni prima di presentarsi con dei chiari sintomi. Le statistiche europee dimostrano che il 95% dei casi di cancro al collo dell’utero sono provocati da 11 tipi di Hpv ad alto rischio. Ogni giorno infatti – sempre in Europa – muoiono 35 donne per un tumore al collo dell’utero mentre in Italia, si stima che ogni anno l’Hpv sia responsabile di circa 6.500 nuovi casi di tumori in entrambi i sessi e 3000 casi di tumore della cervice, di cui 1000 letali. L’Hpv è un virus estremamente diffuso che quasi tutte le persone sessualmente attive contraggono nella vita e, tra il 60-90% dei casi la situazione si risolve entro 1-2 anni ma, delle volte, il sistema immunitario non è in grado di sconfiggere il virus e l’infezione tende a svilupparsi in modo silente e subdolo. Attualmente però, è anche disponibile un nuovo vaccino che protegge il nostro corpo da 9 ceppi del virus aumentando così la protezione. Il vaccino è gratuito per gli adolescenti ed è stato esteso (con i nuovi Lea) anche ai ragazzi e, ad oggi, si consiglia di farlo prima dei 12 anni di età. Dopo il servizio di Report però, a prendere parola ci ha pensato Walter Riccardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità che, tramite il Corriere della Sera definisce quella di Report: “Informazione da buttare”, per poi aggiungere: “Da stamattina il centralino è intasato dalle telefonate di genitori spaventati che hanno vaccinato contro l’Hpv le figlie. Una pessima pagina di giornalismo. Tanta confusione: non è stato detto chiaramente che tipo di malattia viene evitata col vaccino, il tumore al collo dell’utero. Hanno preferito dare enfasi a un presunto scenario di corruzione. Sono sconcertato”. Cliccate qui per visionare il video proposto dall’Ansa.
Quali sono i pericoli principali del Papilloma Virus (Hpv)? Con il corso del tempo, il virus può provocare delle lesioni a cervice uterina e ano che, successivamente, potrebbero anche evolversi in tumori. Queste pericolose “evoluzioni” possono riproporsi indistintamente sia negli uomini che nelle donne e restare in incubazione per un periodo di tempo che potrebbe anche superare i 10 anni senza però presentare dei sintomi visibili tali da potersene accorgere in largo anticipo. Per combattere lo spettro del Papilloma virus però, esiste da 11 anni un vaccino che i ricercatori considerano molto potente, efficace ma soprattutto sicuro. Di contro, non si hanno al momento dei riscontri scientifici accreditati che possano mettere a tacere l’ansia dei pazienti sui possibili effetti collaterali evidenziati nel corso della trasmissione “Report”. Le informazioni sull’Hpv, sono giunte oggi tramite un interessante video documentato e pubblicato dal sito dell’ANSA. Tornando in tema vaccino però, si è stabilito che, ad oggi, è usato in 132 paesi differenti con una media di oltre 208 milioni di dosi distribuite in tutto il mondo. Restando in tema di statistiche per esempio, solo in Europa, circa il 95% dei casi di cancro al collo all’utero sono provocati da 11 tipi di Hpv. Ma i dati allarmanti non terminano qui. Ed infatti, nel Vecchio continente il Papilloma Virus è colpevole di 34.700 casi di cancro cervicale e 6.400 casi di tumori anali. Non dimentichiamo inoltre, i casi di cancro alla vulva (1.800), cancro vaginale (1.500) e oltre 650mila casi di verruche genitali.