I primi passi per la produzione del fegato in provetta erano stati mossi diversi anni fa, ne 2010. In quell’anno era stato infatti realizzato un fegato in provetta, ma di dimensioni ridotte. I ricercatori si erano avvalsi di una base animale di supporto, riempita di cellule umane epatiche e vascolari. L’organo funzionava correttamente anche se, date le sue dimensioni, non poteva essere impiantato in nessun paziente. La scoperta fatta dai ricercatori dell’Istituto di medicina rigenerativa del Baptist Medical Center della Wake Forest University di Winston Salem, nello stato della North Carolina è però stata un grande passo, fondamentale per il futuro della scienza.
Non solo cervello, polmoni e pelle: anche il fegato può essere creato in provetta. È quanto riferisce la rivista Nature, che parla di un “prototipo” capace di imitare le modalità e il ritmo di crescita del fegato umano. Il fegato in provetta va ad arricchire la lista degli organi coltivati in laboratorio e perfino stampati in 3d. Questi non sono veri e propri organi, ma “organoidi” e cioè agglomerati di cellule organizzate che costituiscono un passo importante per la scienza. Un giorno potrebbero infatti esistere delle vere e proprie fabbriche capaci di creare organoidi per supplire alla carenza di organi nei trapianti.