Gli antidepressivi potrebbero non essere la soluzione più adatta per curare la depressione. Ne è convinta la psichiatra americana Kelly Brogan: nel libro “Ce la faccio da sola“, diventato bestseller del New York Times, ha smontato alcune comuni convinzioni. Oltre a mettere in dubbio l’utilità dei farmaci, ha messo in discussione la tesi secondo cui la depressione è una vera malattia, proponendo poi i suoi rimedi. Brogan, laureata in neuroscienze cognitive al MIT e in medicina al Weill Cornell Medical College, sostiene che la depressione si possa curare senza farmaci. Non siamo di fronte alle teorie di una ciarlatana o di una santona che propone rimedi naturali, ma di un medico titolato, una scienziata preparata e di livello. Il suo approccio, che non prevede l’uso dei farmaci, potrebbe sembrare assurdo, ma in realtà l’uso degli antidepressivi sarebbe motivato solo da ragioni economiche. Queste pillole rappresentano un grande affare per le compagnie farmaceutiche, non a caso il saggista francese Philippe Pignarre parla di “industria della depressione”. Non è stato infatti dimostrato che alla base della depressione c’è un deficit di serotonina, anzi per il dottor Paolo Perucci, che curato la versione italiana del libro di Kelly Brogan, studi dimostrano il contrario, cioè un eccesso di serotonina.



Il concetto espresso dalla psichiatra è semplice e disarmante: la depressione non è una malattia, ma il sintomo di un malessere più generale che affligge l’organismo. Un malessere legato allo stile di vita e «a condizioni patologiche non diagnosticate che si sviluppano in luoghi lontani dal cervello, come l’intestino e la tiroide». La depressione nasce dall’incompatibilità tra gli attuali stili di vita e il nostro genoma: «Mangiamo cibo scadente, sopportiamo troppo stress, ci muoviamo troppo poco, siamo poco esposti alla luce solare, lo siamo invece troppo a una lunga serie di sostanze tossiche ambientali, e assumiamo una quantità eccessiva di farmaci», scrive Kelly Brogan. La depressione è invece legata al tasso di glicemia: quando questa è elevata, si rischia di sviluppare sintomi depressivi.  Come spiega Paolo Perucci a La Verità, «il saliscendi della glicemia impatta sul cervello. Tra le cause della depressione anche  «l’ipotiroidismo e l’utilizzo di farmaci, in particolare alcuni tra i più diffusi in assoluto come la pillola anticoncezionale, le statine, gli antinfiammatori e gli inibitori di pompa protonica».



A fronte del legame tra intestino, cervello, sistema immunitario e ormonale, per vincere la depressione bisogna modificare la dieta, facendo attenzione a zuccheri e glutine, eliminando cibi trattati e industriali, ma senza evitare o limitare i grassi naturali. L’assunzione dei probiotici, come lo yogurt, è importante, alla pari dell’esercizio fisico, il miglior antidepressivi naturale. Il sonno è altrettanto indispensabile, soprattutto quello notturno. E bisogna cercare di combattere lo stress. La psichiatra nel suo libro fornisce indicazioni precise, consiglia integratori e propone alcuni tipi di dieta. Una proposta di cambiamento radicale di abitudini e pensiero. Lo stile di vita deve corrispondere a quello con cui ci siamo evoluti. Non per questo però bisogna smettere immediatamente di assumere psicofarmaci, anche perché, come spiega Perucci, «sono i più difficili da sospendere in assoluto». Bisogna dunque procedere con cautela e sotto controllo di un medico. Del resto l’obiettivo di Kelly Brogan è quello di spingerci a cambiare uno stile di vita che procura danni gravissimi e che i farmaci spesso peggiorano. 

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