Una bambina è positiva al virus dell’Hiv ma riesce a tenerlo sotto controllo senza il ricorso ai farmaci. Si tratta del terzo caso al mondo: il primo è quello della cosiddetta “Mississippi baby”, che risultò “guarita” prima che il virus ritornasse, l’altro è quello di un ragazzo francese, oggi poco più che maggiorenne, che da 11 anni è libero dal virus, pur non prendendo più farmaci. L’ultimo caso vede protagonista una bambina sudafricana contagiata dalla mamma al momento del parto: messa in terapia retrovirale a nove settimane per dieci mesi, non ha assunto farmaci per otto anni e mezzo e il virus è rimasto sotto controllo. Non può comunque essere considerato sconfitto, perché l’Hiv è molto più insidioso dell’Hcv, il virus dell’epatite C. Riesce a insinuarsi nel nostro sistema immunitario, creando depositi inattaccabili dai farmaci. Può essere mandato però in remissione: ciò vuol dire che la persona resta infetta, ma non è contagiosa, perché il virus, seppur circolante, non si replica.



BAMBINA SUDAFRICANA SCONFIGGE L’AIDS

VIRUS HIV IN REMISSIONE DOPO STOP FARMACI

Il caso della bambina sudafricana è stato presentato a Parigi in occasione dell’International Aids Society. «È un caso molto raro e pone molte più domande che risposte», il commento di Linda-Gail Bekker, presidente Ias. La bimba è stata coinvolta in uno studio finanziato dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases americano. Per Anthony Fauci, uno dei massimi esperti mondiali di Aids, la remissione sembra essere legata al trattamento precoce. Per questo è in corso un altro studio con l’obiettivo di verificare se si possa controllare il virus sottoponendo i neonati con Hiv a terapia entro il secondo giorno di vita. Questo studio è stato avviato nel 2014 in Sudamerica, Haiti, Africa e Stati Uniti: alcuni dei primi partecipanti avrebbero cominciato a sospendere la terapia quest’anno.

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