Mens sana in corpore sano finché seguire una dieta salutare non diventa un’ossessione. Quando si arriva a rifiutare molti alimenti, perché considerati dannosi, in preda allo spasmodico desiderio di mangiare sano allora si rischia di dover fare i conti con una vera e propria malattia, l’ortoressia. Con questo termine viene indicato un tipo di disturbo del comportamento alimentare, ben diverso però dall’anoressia e dalla bulimia. Queste sono infatti patologie basate sulla quantità di alimenti ingeriti, mentre l’ortoressia si sofferma sulla qualità. Questo termine è stato inventato nel 1997 dal dottor Steven Bratman, ma per molti medici non è né una malattia né un DCA. Per Patrick Denoux, presidente della conferenza di Psicologia Interculturale all’Università di Toulouse-Le Mirail, si tratta invece di un’autentica sofferenza. Il salutismo diventa fanatismo.
ORTORESSIA, L’OSSESSIONE DEL MANGIAR SANO FA AMMALARE
“REAZIONE ESTREMA AL CONSUMO DI JUNK FOOD”
Il fatto è che è l’ortoressia un problema difficile da definire: per la dietista e nutrizionista Florence Servas-Taithe oscilla tra fobia, problema nutrizionale e ossessione compulsiva. Il dibattito è in corso: quando la voglia di mangiare sano diventa una malattia? È una questione di equilibrio ed eccessi: mangiare sano fa davvero bene, purché non diventi si esageri facendola diventare un’ossessione. «Gli ortoressici sono intrappolati in una serie di regole. Viviamo in una fase di cambiamento che ci porta a dubitare di ciò che mangiamo a causa della lontananza tra produttore e consumatore. Si tratta di una reazione estrema al consumo di junk food (cibo spazzatura, ndr)», ha spiegato Denoux, secondo cui il 2-3% della popolazione francese soffre di ortoressia.
NE SOFFRONO 450MILA ITALIANI
Secondo invece dati diffusi nel 2016 dal Ministero della Salute, sarebbero oltre 3 milioni gli italiani con disturbi alimentari e di questi circa il 15% soffrirebbe di ortoressia, con una netta prevalenza degli uomini (11,3%) rispetto alle donne (3,9%). Le conseguenze possono essere anche fisiche, oltre che psicologiche: «Dal punto di vista organico l’ortoressia può portare a squilibri elettrolitici, carenze vitaminiche e problemi muscolari, mentre psicologicamente si associa a rigidità mentale, insoddisfazione e ansia se non si riesce a mangiare come si vorrebbe»,ha spiegato la dottoressa Teresa Esposito, medico chirurgo Specialista in Dietologia Clinica e della Nutrizione Umana, a Vanity Fair.