La denatalità nei paesi occidentali (l’Italia guida questa triste classifica) è un problema degli ultimi anni: sempre meno nati, con un tasso negativoche sta facendo di queste nazioni dei paesi per vecchi. I figli non si fanno più per tanti motivi, principalmente quello economico, visto che in Italia è sempre mancata una politica a sostegno della famiglia, ma anche in quelli del nord Europa dove questo sostegno c’è, calano. C’è anche un motivo scientifico però. Lo rivelano alcuni ricercatori sulla rivista scientifica Human Reproduction Update. E’ a partire dagli anni 90 che gli spermatozoi negli uomini sono in costante calo: siamo al 52% e al 59% tra il 1973 e il 2011 per gli abitanti degli Stati Uniti, Europa, Australia. A fornire lo studio i ricercatori della Hebrew University-Hadassah Braun School of Public Health and Community Medicine israeliana che sostengono che oggi invece che prevenire e curare questa tendenza si preferisce ricorrere a pratiche come la fecondazione in vitro da donatori. Il che fa bypassare con future gravissime conseguenze il problema.
Per arrivare a questi dati sono stati analizzati 42.935 uomini tra il 1973 e il 2011, scelti a caso e non tra persone con problemi di fertilità. Ogni anno la concentrazione degli spermatozoi scende dell’1,6% mentre nei paesi del resto del mondo ad esempio in Asia tale decrescita è decisamente inferiore. “Questo abbassamento non si sta assestando nei paesi occidentali — è netto, significativo e continuo” dicono gli studiosi. Ma la riduzione degli spermatozoi non comporta solo il calo della fertilità maschile, ma anche l’aumento di rischio del cancro testicolare, malattie cardiovascolari e mortalità prematura. Mancano ancora le ragioni scientifiche per questo calo, per adesso si sospetta lo stile di vita come l’alcol, il fumo, lo stress, l’obesità, ma anche nuovi agenti chimici prodotti dall’inquinamento che una volta non c’erano. Il risultato? Se il trend dovesse continuare a peggiorare è possibile arrivare all’estinzione dell’umanità, dicono gli esperti.