I disturbi della personalità sono molto frequenti: una persona su dieci ne è affetta. Riconoscerle non è semplice, ma il dottor Max Pemberton ha fornito sul Daily Mail le indicazioni per riuscire a scoprire chi tra chi ci circonda è psicopatico. Ad esempio, molti chirurghi e avvocati hanno disturbi della personalità, sebbene non siano continuativi, ma la freddezza si rivela un’arma preziosa per fare bene il loro lavoro. Allo stesso modo le celebrità mostrano tratti narcisistici, ma la tendenza a mettere le proprie priorità davanti a tutto li porta ad avere successo. Se un chirurgo non fosse sufficientemente distaccato, non riuscirebbe ad operare. Così un legale non potrebbe difendere un criminale o un responsabile licenziare i suoi impiegati. Insomma, gli psicopatici fanno il loro lavoro senza provare alcun senso di colpa. E per questo risultano anche affascinanti agli occhi di chi li circonda. Questi aspetti del loro carattere possono avere dei vantaggi, ma a lungo andare risultano nocivi. Per i medici individuarli non è semplice, per questo spesso effettuano diagnosi sbagliate, ipotizzando ad esempio un problema di depressione anziché scoprire un disturbo bipolare. I sintomi, infatti, sono molto simili.



Come fare allora per scoprire se il vostro partner o il vostro capo ha un disturbo della personalità? Bisogna partire dal presupposto che i tratti del nostro carattere sono simili, ma le personalità sono diverse a causa della loro diversa combinazione. Una personalità sana è quella nella quale i vari aspetti si bilanciano, al contrario uno domina sull’altro o è del tutto assente in quella disturbata. Le cause possono essere diverse: da un’infanzia difficile a un trauma, da un incidente ad altre vicissitudini. In alcuni casi è una questione genetica, quindi un disturbo della personalità può essere diagnosticato intorno ai 20 anni, perché quella è la fase in cui si forma il carattere.



Ci sono tre aspetti della personalità che possono segnalare un disturbo della personalità: attenzione a chi è strano o eccentrico, chi è emotivo o “drammatico”, chi è ansioso o timoroso. Chi ha almeno tre di queste caratteristiche soffre di un disturbo della personalità. Il dottor Pemberton si è concentrato comunque su un gruppo specifico di persone: gli asociali, istrionici, borderline e narcisisti. Precisazione doverosa: chi è antisociale non è per forza brutale, quindi un potenziale assassino. Ha una mancanza di rimorso e di empatia, quindi si sente autorizzato a fare ciò che vuole, anche andando contro le convenzioni sociali. Quindi si mette in situazioni potenzialmente rischiose senza valutarne le conseguenze, ma per questo risulta carismatico e affascinante.



Per Max Pemberton tutti abbiamo un aspetto psicopatico nel nostro carattere, dobbiamo scoprire solo quale sia. Chi è istrionico tende a drammatizzare gli eventi, preoccupandosi solo della sua immagine, ma non essendo mai soddisfatto cerca sempre esperienze eccitanti e si sente a disagio se non è al centro dell’azione. Dipendente dall’approvazione altri, si fa influenzare dagli altri. Il borderline, invece, non controlla le emozioni: si sente vuoto, è lunatico, ha paura dell’abbandono, non ha ben chiara la sua identità e la cambia in continuazione, stringe amicizie ma senza riuscire a mantenerle nel tempo.