Per la prima volta è stata dimostrata la legge della Relatività di Einstein. Un brutto colpo per chi ha provato a coglierlo in fallo, sferrato da un team di astronomi tedeschi e cechi. La teoria è solida ed è stata confermata a più di un secolo dalla sua formulazione. La dimostrazione è arrivata dal buco nero al centro della nostra galassia e dalle stelle che gli ruotano intorno a circa 26mila anni luce di distanza da noi. Il fisico tedesco non si è sbagliato: da uno studio condotto sui tre astri che ruotano vicino al centro della nostra galassia è emerso che l’orbita di una di esse è calcolabile proprio grazie alla Relatività generale e non dalle leggi di Newton, perché deformata dall’immenso campo gravitazionale. Il Very Large Telescope dell’Eso e altri telescopi hanno fornito dati secondo cui le orbite delle stelle intorno al buco nero al centro della Via Lattea mostrano gli effetti previsti dalla teoria di Einstein, seppur quasi impercettibili.



EINSTEIN AVEVA RAGIONE: CONFERMATA LEGGE RELATIVITÀ

LO STUDIO DI UN TEAM DI ASTRONOMI TEDESCHI E CECHI

Al centro della Via Lattea c’è il buco nero supermassiccio più vicino a noi: è circondato da un piccolo gruppo di stelle in orbita e ad alta velocità nel campo gravitazionale elevatissimo del buco nero. L’ambiente ideale per verificare la fisica della gravitazione e la Teoria della Relatività generale di Einstein. Il team di astronomi ha confrontato le misure delle orbite delle stelle con le previsioni fatte usando la Teoria della gravità classica di Newton e quelle della relatività generale, notando una discrepanza nel moto della stella S2, in linea con le previsioni della Relatività generale. Una differenza lieve, di appena un sesto di grado. Si può superare la Relatività? La teoria funziona fino a quando non si scende nell’infinitamente piccolo: non è coerente ad esempio con la meccanica quantistica.

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