I ricercatori spaziali hanno usato i dati provenienti dalla navicella spaziale WISE della Nasa per determinare le dimensioni delle nuclei delle comete e stimare il numero di quelle presenti nello spazio. Alcune comete nelle parti più lontane del sistema solare, a 186 miliardi di miglia (300 miliardi di chilometri) dal sole, noti come la Oort Cloud, possono arrivare fino a 60 miglia di distanza dalla Terra. Tuttavia, possono passare vicino al sole ogni 200 anni o giù di lì, rendendo più difficili da studiare. Le comete sono costituite da materiali, tra cui roccia e ghiaccio, lasciati dalla formazione dell’Universo, e se qualcuna dovesse colpire la Terra, potrebbe distruggere l’intero pianeta, spazzando via tutta la vita su di esso. I risultati pubblicati nel Journal Astronomical hanno hanno dimostrato come sempre più comete lasciando la Oort Cloud per avvicinarsi al sole. Un portavoce della NASA ha dichiarato: “La nave spaziale NASA WISE, che esplora l’intero cosmo alle lunghezze d’onda a infrarossi, ha fornito nuove intuizioni su questi corpi celesti lontani.” “Gli scienziati hanno scoperto che ci sono circa sette volte più comete capaci di compiere un lungo tragitto che misurano almeno 1 km di diametro rispetto a quanto era stato previsto in precedenza.
LA NASA: PERICOLO SCONTRO SPAZIALE
LA NAVICELLA WISE HA SCOPERTO UN COSMO PIENO DI COMETE
I ricercatori hanno anche osservato che in otto mesi, queste comete passavano vicino al Sole con una frequenza dalle tre alle cinque volte più rispetto a quanto era stato previsto”. James Bauer, autore principale dello studio e ora professore di ricerca presso l’Università del Maryland, College Park, ha dichiarato: “Il numero di comete rivela quantità di materiale lasciato dalla formazione del sistema solare. Ora sappiamo che ci sono più pezzi relativamente grandi di materiale antico proveniente dalla Oort Cloud di quanto pensassimo“. La Oort Cloud è troppo distante per essere vista dai telescopi attuali, ma si pensa che sia una distribuzione sferica di piccoli corpi ghiacciati al bordo più estremo del sistema solare. La densità delle comete nella Oort Cloud è bassa, quindi sono rare le probabilità che le comete vi si possano scontrare all’interno.
IMPATTO POTENZIALMENTE CATASTROFICO CON LA TERRA
Le comete che WISE ha osservato avvicinarsi al sole probabilmente sono state espulse dalla Oort Cloud milioni di anni fa. Amy Mainzer, co-autore dello studio presso il laboratorio Jet Propulsion della NASA a Pasadena, in California, ha dichiarato: “Il nostro studio è un raro sguardo a oggetti celesti che sono stati espulsi dalla Oort Cloud. Sono gli esempi più inconfondibili di ciò che il sistema solare era come quando si formò “. I risultati dello studio saranno importanti per valutare la probabilità che le comete possano colpire i pianeti del nostro sistema solare, inclusa la Terra”. Secondo la Mainzer, la grandezza di queste comete dimostra come un potenziale impatto potrebbe distruggere il pianeta, un’eventualità che gli scienziati non si sentono affatto di escludere a lungo termine, dunque una minaccia concreta per la Terra.