Non è ancora possibile intervenire sul genoma dell’embrione umano per progettare un neonato, ma può già esserne prodotto uno geneticamente modificato. La realtà a volte può davvero superare la fantascienza: lo hanno fatto gli scienziati della Oregon Health and Science University di Portland, che hanno modificato geni malati in diversi embrioni umani. Un passo importante, perché correggendo i difetti genetici si potrebbero prevenire malattie gravi. Gli scienziati americani hanno usato con successo la tecnica di editing genomico Crispr, già impiegata dalla Cina, dove però ci si è scontrati con gli errori nella modifica del dna e nel fenomeno del mosaicismo, per il quale i cambiamenti desiderati non erano ereditati da tutte le cellule dell’embrione in sviluppo. Il team di Shoukhrat Mitalipov, secondo le fonti del Mit Technology Review, ha applicato la tecnica Crispr in contemporanea con la fecondazione in vitro degli ovuli: quest’accortezza ha evitato il mosaicismo e gli errori. La notizia della creazione dei primi embrioni umani geneticamente modificati non è stata accolta ovunque con entusiasmo. Gli embrioni sono sopravvissuti all’esperimento e sono stati distrutti solo in un secondo momento, proprio per terminare la fase sperimentale.
EMBRIONI GENETICAMENTE MODIFICATI PER PREVENIRE MALATTIE EREDITARIE
IL DIBATTITO ETICO
La creazione dei primi embrioni umani geneticamente modificati rappresenta senza dubbio un considerevole passo in avanti da parte della scienza, ma d’altra parte solleva numerosi interrogativi, soprattutto di natura etica. Innanzitutto sono stati usati per questo studio molte decine di embrioni umano usando lo sperma di uomini portatori di difetti genetici e non è stato concesso loro di svilupparsi per oltre un paio di giorni. La generazione di esseri umani con un difetto genetico per compiere esperimenti genomici e poi distruggerli è una inaccettabile strumentalizzazione della vita umana? Ne è certo don Roberto Colombo, esperto di malattie metaboliche ereditarie rare della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica di Milano, membro della Pontificia Accademia della Vita. Ritorna quindi anche il vecchio interrogativo: l’embrione è già una persona? Secondo il genetista c’è un altro grave problema etico e riguarda il fatto che le modifiche genetiche vengono trasmesse alla discendenza. C’è anche chi teme che non ci si limiterà alla correzione dei difetti genetici responsabili di malattie gravi, ma si andrà oltre. Resta da capire se il “tagli e cuci” genetico sia sempre esatto: per don Colombo potrebbero non esserlo e quindi causare gravi problemi alle cellule del corpo umano.
I LIMITI FISSATI DAL NAS
Questa svolta inoltre potrebbe aprire la strada al concepimento dei bambini su misura? Il dilemma è etico e pratico, ma la nostra società deve necessariamente affrontarlo, anche perché questi sviluppi potrebbero avvicinarci ad eventuali sperimentazioni cliniche. Un limite netto a tal proposito è stato tracciato dalla National Academy of Sciences degli Stati Uniti (Nas): i benefici non devono superare i rischi. Inoltre, la tecnica deve essere adoperata solo a fini medici. Gli spunti di riflessione non mancano: «La modifica del genoma per migliorare i tratti o le abilità che vadano al di là della salute ordinaria solleva preoccupazioni anche sul fatto che sia corretto che una simile possibilità sia accessibile solo per alcune persone», ha dichiarato Alta Charo, co-presidente del comitato di studio del Nas e professore di legge e bioetica alla Wisconsin-Madison University. Non è ancora chiaro su quali geni siano intervenuti gli scienziati di Portland, ma l’obiettivo era verificare l’efficacia di Crispr per eliminare o correggere quei geni che causano le malattie ereditarie, come la beta-talassemia.
UN’ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA?
La tecnica potrebbe potenzialmente essere applicata per oltre 10mila malattie causate da mutazioni ereditare specifiche, copresi cancro al seno e ovarico (legati a mutazioni BRCA), fibrosi cistica e alcuni casi di Alzheimer ereditario. E se perfezionandola si arrivasse ad usare questa tecnica per generare bambini su misura, cioè con occhi azzurri o capelli biondi? Questo è uno dei timori di chi si solleva questioni etiche dopo la notizia della creazione dei primi embrioni geneticamente modificati. Finora comunque l’impianto di embrioni modificati è vietato dal Congresso americano, quindi è stato tracciato un limite netto. Negli Stati Uniti questi esperimenti non possono essere condotti con finanziamento pubblici, ma eseguiti con fondi privati. Ciò però non permette alla politica di evitare questo tema. Lo ha affrontato l’ex direttore nazionale dell’intelligence James Clapper, secondo cui questa tecnica rappresenta una «arma di distruzione di massa», perché potrebbe essere utilizzata per danneggiare un Paese. Le perplessità, dunque, non sono solo di natura etica.