È finita in lacrime la missione della sonda Cassini: dopo che si è distrutta sull’atmosfera di Saturno, gli scienziati della Nasa sono scoppiati in un pianto comune. Il progetto, il viaggio e la missione vera e propria della sonda spaziale ha richiesto un lavoro di ben trent’anni, quindi è comprensibile la commozione degli esperti in questo momento storico. Durante la discesa della sonda Cassini otto dei 12 strumenti erano in presa dati, con l’antenna puntata verso la terra. In quel frangente la telecamera era spenta, ma ha fatto in tempo qualche ora prima ha catturato un’ultima foto del gigante gassoso. Nei prossimi giorni le immagini verranno processare e ritoccate dagli esperti, oltre che essere analizzata. La missione della sonda Cassini in realtà non è ancora finita: nei prossimi mesi gli scienziati analizzeranno i segnali inviati dalla sonda e potrebbero essere scoperti nuovi indizi sulla vera natura di Saturno, il pianeta degli anelli. (agg. di Silvana Palazzo)
IL GRAN FINALE DOPO 20 ANNI DI SCOPERTE
Missione conclusa: la sonda Cassini si è congedata discendendo nell’atmosfera di Saturno. I suoi propulsori sono passati dal 10% al 100% della potenza, così la sonda si è disintegrata in meno di un minuti. Tra i radiotelescopi che hanno ricevuto i suoi ultimi dati c’è il Sardinia Radio Telescope di San Basilio dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) con il nuovo centro dell’Asi a Cagliari, che nei giorni scorsi era stato raggiunto da personale della Nasa per seguire gli ultimi istanti di vita della sonda lanciata 20 anni fa. Gli esperti sono stati ricevuti dal presidente della Giunta Raffaele Paci: «Siamo molto orgogliosi del ruolo della Sardegna a livello mondiale in una missione così importante, a conferma delle grandi professionalità su cui possiamo contare». Il presidente dell’Inaf, Nicolò D’Amico, ha evidenziato invece le grandi prospettive che si aprono per l’attenzione della Nasa alle performance del radiotelescopio Srt: «Sono indicative dell’eccellenza accademica e scientifica che esiste in Sardegna». Addio dunque alla sonda Cassini: il suo ultimo compito è stato quello di inviare dati mentre sprofondava tra le spesse nubi durante il suo ultimo tuffo, fino a quando non è stata distrutta. (agg. di Silvana Palazzo)
“IL SEGNALE SI È SPENTO”
“Il segnale si è spento”: con questo breve annuncio Nasa ed Esa hanno dato vita all’ultimo segnale della Sonda Cassini che con oggi chiude definitivamente i “battenti” dopo una missione durata esattamente 13 anni. «La manovra è stata seguita in diretta dalle tre agenzie spaziali e dall’Italia presso l’Asi, in collegamento con il centro di controllo della missione presso il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa e con il Sardinia Radio Telescope (Srt) di Cagliari in ascolto degli ultimi segnali inviati dalla sonda», spiega il sito di Repubblica nel dare l’annuncio del segnale spento e defunto della grande Sonda dedicata a Cassini. Un silenzio dopo una grande opera divulgativa a livello di immagini e scoperte scientifiche: anzi, non proprio un “silenzio” visto che gli ultimi dati sono stati inviati fino all’ultimo secondo disponibile di contatto e segnale. Il tuffo negli anelli di Saturno rimarrò qualcosa di davvero spettacolare che anche tra anni e decenni verrà ricordato con piacere dai più grandi ricercatori scientifici mondiali. (agg. di Niccolò Magnani)
UN ADDIO SPETTACOLARE
Si avvicina il momento dell’addio della sonda Cassini: poco prima delle 14.00 si tufferà nell’atmosfera di Saturno, distruggendosi. Un addio spettacolare quello della sonda realizzata da Nasa, Agenzia Spaziale Europea e Agenzia Spaziale Italiana, che arriva a 20 anni dal suo lancio e a 13 anni dalle corse incredibili tra le lune e gli anelli di Saturno. Gli appassionati di astronomia potranno seguire in diretta la manovra: presso l’asilo è stato organizzato un evento che prevede collegamenti con il centro di controllo della missione, presso il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, e con il Sardinia Radio Telescope, che coglierà gli ultimi segnali della sonda. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming video dall’Ansa sul canale Scienza e Tecnica dalle 12. Ultimo tuffo per la sonda Cassini: le acrobazie nel sistema degli anelli sono cominciate nell’aprile scorso. Questa manovra finale però è stata voluta proprio a causa delle importanti scoperte realizzate: sulla Terra sono arrivate le immagini dei monti e dei fiumi di idrocarburi di Titano, la più grande luna, e dai dati è emerso che i ghiacci di Encelado, un’altra luna, nascondono un oceano che potrebbe ospitare la vita.
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ULTIME ACROBAZIE TRA GLI ANELLI
La distruzione della sonda Cassini è importante per evitare che un’eventuale collisione possa distruggere l’ambiente di questo mondi, compromettendo eventuali future scoperte. E quindi la sonda, che in 13 anni ha percorso 294 orbite intorno al pianeta degli anelli, poco prima delle 14.00 si lancerà alla velocità di 113 mila chilometri orari circa, a 10 gradi a Nord dall’equatore di Saturno, per autodistruggersi. L’addio sarà tutt’altro che silenzioso, visto che anche nei primissimi istanti della discesa, e fino all’ultimo momento, la sonda continuerà a inviare nuovi dati alla Terra, da aggiungere a quelli che sono stati raccolti negli ultimi mesi (qui vi abbiamo parlato della sua ultima missione). Un ultimo tuffo tra gli anelli, che continueranno però a tenere occupati i ricercatori di tutto il mondo. Nuove scoperte all’orizzonte, anche e soprattutto grazie alle missioni della sonda Cassini, che ha raccolto dati preziosi per il futuro.