E’ Emergenza Batteri. E’ questo quello che ha detto l’Oms in un comunicato ufficiale delle ultime ore. Al giorno d’oggi i batteri si vanno potenziando sempre più e sarà davvero difficile trovare una cura adeguata contro queste ‘super-infezioni’. Nonostante la medicina e la tecnologia scentifica stiano facendo regolari progressi nei loro campi, l’emergenza batteri è un problema che si sta facendo sempre più rilevante. Tanto per dare dei dati concreti e per rendersi conto della situazione, l’Oms ha dichiarato che su 51 molecole attualmente sperimentate soltanto 8 sono efficaci contro le infezioni batteriche. Un dato drammatico, sconvolgente e che cozza con il presunto benessere che l’umanità ha creduto di poter raggiungere in ogni campo della vita. Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom, ha affermato chiaramente che se la medicina non riuscirà a fronteggiare la situazione in modo adeguato, l’umanità ‘tornerà al passato, quando una comune infezione faceva davvero paura’. Uno spauracchio davvero terribile e, purtroppo, quanto mai concreto. Di certo, nessuno nel 2017 poteva aspettarsi un problema del genere.
GLOBAL ANTIBIOTIC RESEARCH AND DEVELOPMENT PARTNERSHIP
Vista la delicatezza della questione in oggetto, L’Oms ha lanciato la Global Research and Development Partnership, una iniziativa utile per trovare una soluzione a questo drammatico problema dei super-batteri. L’iniziativa è volta a stimolare il confronto tra medici, al fine di cercare di combattere queste gravi infezioni che rischiano seriamente di minare la base della società umana. L’inizio è stato datato 4 settembre 2017 e ha avuto subito una cospicua donazione di quasi 60 milioni di dollari per la ricerca medica dalla fondazione Wellcom Trust. Come inizio non c’è male, certo: bisognerà vedere, però, se questo grande investimento porterà anche a dei risultati concreti. Al giorno d’oggi molti batteri di uso comune non riescono ad essere combattuti in pieno e basti pensare che infezioni da comuni Klebsiella ed Escherichia Coli non sono ancora completamente tenute a freno. Per procedere serviranno ancora più soldi (non che i quasi 60 milioni di euro non siano una buona base di partenza, per carità), in modo che anche questa minaccia possa rientrare facilmente e in breve tempo, tenendo al sicuro la popolazione.