Tracce di vita aliena sono state scoperte dal team di Stephen Hawking: da una galassia nana che dista 3 miliardi di anni luce sono arrivati 15 nuovi segnali radio. Potrebbero essere stati emessi da una civiltà extraterrestre. I segnali sono stati dunque emessi quando la Terra aveva 2 miliardi di anni e ospitava solo forme di vita unicellulari, quindi l’alieno che li potrebbe aver inviati dovrebbe essere morto da un bel po’. Se pur volessimo inviare una risposta, la nostra civiltà sarà morta da un pezzo quando verrà consegnata. Restano dunque questi misteriosi e interessanti segnali, scoperti grazie al Breakthrough Listen Project, un’iniziativa finanziata con 100 milioni di dollari da Yuri Milner, un uomo d’affari russo. Ad ispirargli la passione per lo spazio il fisico dissidente Andrei Sacharov. Questo progetto, a cui Stephen Hawking ha dato adesione e consulenza, cerca forme di vita sintonizzandosi su 10 miliardi di frequenze diverse.
IL DILEMMA: ALIENI O UNA STELLA DI NEUTRONI?
Gli scienziati guidati dal celebre astrofisico Stepehn Hawking stanno esaminando le 100 galassie più vicine alla Terra con l’aiuto di 9 milioni di volontari, che da tutto il mondo esaminato i dati per aiutare il centro di ricerca. Il Green Bank Telescope della West Virginia aveva captato segnali da una fonte che emette Fast radio bursts, lampi radio veloci qualche millisecondo. Poi l’Università della California ha esplorato la stessa galassia ad una frequenza più alta, capitando 15 nuovi segnali che potrebbero essere stati emessi da forme di vita evolute. Vishal Gajjar, del Berkeley Research Centre, ha precisato di non avere idea da dove provengano tali segnali: «Ci sono solo 30 sorgenti di questi segnali nell’Universo e una sola che si ripete. Dobbiamo studiarla ancora». I segnali captati potrebbero essere dovuti, ad esempio, a fonti di energia usate dagli alieni per muovere i loro veicoli, ma potrebbero venire anche da una stella di neutroni.
LA SVOLTA DEL CELEBRE ASTROFISICO
Stephen Hawking ha deciso di dedicare gli ultimi anni della sua vita alla ricerca di extraterrestri, più propriamente di forme di vita intelligenti. La vita si è sviluppata solo sulla Terra? C’è qualcosa là fuori per l’astrofisico e bisogna cercarlo. L’importante però è non farsi scoprire, perché gli alieni potrebbero venire a trovarci e ciò potrebbe non piacerci per niente. Lo ha rivelato lo stesso Hawking, che ha una precisa teoria a riguardo: «Avrebbero per noi lo stesso interesse che noi abbiamo per i batteri, e se ci andasse bene ci tratterebbero come Cristoforo Colombo trattò gli indigeni che incontrò nel nuovo mondo». L’incontro per il momento, o per fortuna?, appare del tutto improbabile. Da tempo sconsiglia all’umanità di mettersi in contatto con gli alieni. Per ora l’astrofisico non ha nulla da temere: siamo ancora lontani dall’eventualità di entrare in contatto con gli extraterrestri.