Sono molti i personaggi illustri morti di malaria nel corso della storia. Il caso ricordato sicuramente più di frequente dagli italiani è quello del campionissimo di ciclismo Fausto Coppi, ucciso per una malaria diagnosticata troppo tardi, quando già all’epoca del contagio, nel 1960, avrebbe potuto salvarsi grazie al Chinino. L’italiano probabilmente più illustre ad essere stato ucciso dalla malaria è stato Dante Alighieri, sempre a causa di una banale puntura di zanzara. Da citare però anche altre grandi menti o illustrissimi protagonisti della storia che a causa della zanzara anofele hanno dovuto dire addio a questo mondo: dal filosofo Friedrich Hegel all’imperatore spagnolo Carlo V, così come, sempre in Italia, il grande pittore italiano il Parmigianino, con la zona dell’Italia centrale che è stata purtroppo a lungo funestata dalla malattia. Tutti casi legati al passato (quello di Coppi, di 57 anni fa, è il più recente), ma ora la paura per il virus è tornata improvvisamente. (agg. di Fabio Belli)
LA MALATTIA TROPICALE PIU’ IMPORTATA
La malaria è la malattia tropicale più frequentemente importata. Lo dimostrano i dati, secondo cui dal 2011 al 2015 sono stati notificati 3.6433 casi. Di questi l’89% con diagnosi confermata. I casi autoctoni sono stati solo sette, stando alla circolare pubblicata dal ministero della Salute lo scorso dicembre per la Prevenzione e controllo della malaria in Italia. In totale i decessi sono stati quattro, dovuti a infezioni da Plasmodio falciparum contratte in Africa. I cittadini italiani colpiti rappresentano il 20% dei casi, quindi gli stranieri l’80%. Di questi l’81% dei casi riguarda immigrati regolarmente residenti in Italia e tornati nel Paese d’origine in visita a parenti e amici, solo il 13% tra immigrati di primo ingresso. Quando si viaggia in zone a rischio, si consiglia di seguire la profilassi farmacologica e di seguire misure protettive. Al rientro, invece, è consigliabile chiedere una visita con medici specializzati per una valutazione dello stato di salute e per fare un esame parassitologico del sangue. (agg. di Silvana Palazzo)
I RISCHI DELLA GRAVE MALATTIA
Torna l’allarme malaria in Italia: l’ultimo caso era stato registrato nel 2009 a Fondi, in provincia di Latina, ma ieri pomeriggio una bambina di quattro anni è morta agli Spedali Civili di Brescia, dove era stata trasportata da Trento. Ma cos’è la malaria e quali sono i sintomi che si accusano quando viene contratta? Innanzitutto si tratta di una malattia tipica dell’area tropicale e subtropicale, quindi solitamente il rischio per gli italiani è di contrarla attraverso viaggi nei paesi a rischio. In Italia è eradicata, essendo scomparsa negli anni ’50, eppure non mancano casi, come appunto quello della piccola Sofia. La malaria è una malattia infettiva causata da un microrganismo parassita Plasmodium: si trasmette all’uomo con la puntura di zanzara Anopheles. I parassiti della malaria vengono quindi trasmessi da questo tipo di zanzare, che si nutrono del sangue per far maturare le uova. Solitamente pungono nelle ore di oscurità. La trasmissione della malaria, però, può avvenire anche con la trasfusione di sangue o globuli rossi provenienti da soggetti malarici o infetti. In Italia però esistono leggi che vietano la donazione a persone che hanno soggiornato in zone a rischio o che abbiano eseguito una chemioprofilassi antimalarica.
TRASMISSIONE E INCUBAZIONE: LE INFORMAZIONI UTILI
Da quando si è punti alla comparsa dei sintomi della malaria passa solitamente una settimana, al massimo due, ma in alcuni casi possono trascorrere anche 30 giorni. Ci sono ceppi per i quali l’incubazione si può protrarre anche per 8-10 mesi. La malaria comunque non si trasmette con contagio interumano diretto, ma solo con le punture di zanzare. All’inizio insorge una febbre accompagnata da brividi, mal di testa, mal di schiena, sudorazione, dolori muscolari, nausea, vomito, diarrea e tosse. Si tratta di sintomi che inizialmente è difficile associare alla malaria. La malaria grave però nei bambini può causare anemia grave, sofferenza respiratoria in relazione ad acidosi metabolica, malaria cerebrale. Se causata da Plasmodium falciparum, può essere letale, quindi il trattamento va avviato il prima possibile. I farmaci attivi contro la malaria sono tanti, ma bisogna fare i conti con la resistenza, che è in grado di ostacolare l’efficacia del farmaco.