Il colosso farmaceutico Pfizer he deciso di interrompere qualsiasi attività di ricerca per combattere malattie terribili come quelle del Parkinson e dell’Alzheimer. La notizia bomba è data dal Wall Street Journal e rilanciata in italia da diversi media tra cui La Repubblica. Le due patologie neurologiche colpiscono ogni anno milioni di persone nel mondo, provocando dei danni irreparabili e rovinando in maniera permanente la loro vita. Chi per un verso, chi per un altro, questi due morbi annullano o quasi l’essenza di un essere umano, vista la gravità delle loro conseguenze. Per riuscire a fronteggiarle, la Pfizer aveva deciso di investire moltissimo sulla ricerca, al fine di trovare alcune soluzioni a queste malattie neurologiche, purtroppo con scarsissimi risultati. Anzi, in realtà i risultati sono stati praticamente pari a zero, visto che entrambe le patologie non sono state minimamente bloccate dai farmaci sperimentati in casa Pfizer. Il colosso, pertanto, vista la grande uscita di denaro e la praticamente assenza di risultati, ha deciso di ritirarsi completamente dalla scena e di virare su altri campi sperando che siano più prolifici e più ricchi di risultati. Il Parkinson e l’Alzheimer non lo sono stati affatto.
IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA
La notizia che la Pfizer ha deciso di non investire più un centesimo nella lotta al Parkinson e all’Alzheimer ci deve far riflettere, anche e soprattutto perché questa scelta avrà delle conseguenze anche in altri campi, oltre a quello medico. Il primo fattore da considerare è che la medicina, ovviamente, non potrà più conatre sull’apporto di una casa farmaceutica di livello internazionale come la Pfizer e, soprattutto, del suo ambitissimo denaro. In termini pratici questo comporterà una bocca da fuoco notevolmente minore nell’ambito della ricerca. In secondo luogo, tutto ciò significherà licenziamenti in tronco per almeno 300 dipendenti della Pfizer che in questi anni hanno svolto la mansione di ricercatore contro queste terribili patologie neurologiche. Nei centri del Massachussets e del Connecticut ci sarà uno sgombero di massa, visto che i dipendenti che prima venivano utilizzati nella ricerca ora saranno a spasso. Una scelta assolutamente legittima quella della Pfizer (dopotutto è una società privata e bisogna tener conto anche del bilancio) ma che, a conti fatti, sembra gettare la spugna su due patologie gravissime e umilianti.
I TENTATIVI FALLITI
Nel corso degli anni la Pfizer ha tentato numerosissime volte di fare qualcosa nei confronti del Parkinson e dell’Alzheimer, andando completamente a vuoto. In passato la Eli Lilly aveva introdotto un anticorpo nei pazienti in via del tutto sperimentale, senza però raggiungere alcun risultato significativo. La Pfizer ci aveva provato assieme alla Johnson & Johnson a bloccare entrambe le patologie, anche lei però senza alcun risultato tangibile. Tutta la ricerca è stata volta a bloccare l’enzima di conversione beta-amolide, ma, purtroppo, non è ancora chiaro ai medici il motivo per cui avvenga la prima degenerazione in assoluto. Si è compreso che tutto ciò si deve alle placche amilodi e agli ammassi neurofibrillari ma la ricerca è ancora molto lontano dal risolvere queste brutte malattie. E, è brutto dirlo, lo sarà sempre di più se anche un colosso come Pfizer decide di mollare gli ormeggi e abbandonare gli esseri umani che ne sono affetti a loro stessi. Gli interessi privati sono interessi privati, è chiaro, ma la salute dell’uomo dovrebbe avere la priorità su tutto. Anche sul denaro.