Il 536 d.C. è stato l’anno peggiore della storia. Se in molti hanno pensato ad eventi come la Peste Nera del 1348 o le due Guerre Mondiali, l’Olocausto e tanti altri tragici eventi nessuno si era mai concentrato prima su questa data. Ad evidenziarlo è Michael McCormick, medievalista dell’Università di Harvard, che ha parlato ai microfoni della rivista specialistica Science. In quell’anno il Sole fu improvvisamente oscurato con il clima sconvolto da un’improvvisa nebbia di ceneri. Tutti questi eventi fecero improvvisamente cambiare le temperature con un drastico e repentino calo. Si viveva nel decimo impero di Giustiniano quando una misteriosa nebbia invase i cieli dell’Europa, del Medio Oriente e di parte dell’Asia per ben diciotto mesi. Una situazione che non si verificò mai più e che ancora oggi crea preoccupazione anche solo a immaginare possa riaccadere. Un anno terribile che però è stato sepolto nei ricordi troppo presto, senza essere analizzato come si sarebbe dovuto.
536 d.C., l’anno peggiore della storia: ecco perché, parla lo storico bizantino Procopio
In merito all’anno peggiore della storia, il 536 d.C., ha parlato anche lo storico bizantino Procopio. Questi ha specificato: “Il Sole sorgeva, ma la sua luce non illuminava, come la Luna, per tutto l’anno. Sembrava come ci fosse un’eclissi di Sole”. L’estate fu la più fredda degli ultimi 2300 anni, con la neve che cadde incredibilmente in Cina. Tutti i raccolti furono devastati e la gente arrivò a soffrire disperatamente la fame. Nel 541 peggiorò la situazione anche un’epidemia di peste bubbonica che venne rinominata “peste di Giustiniano”. Questa uccise da un terzo alla metà della popolazione di tutto l’Impero romano d’Oriente, facilitandone una crisi. Il gruppo guidato da McCormick ha deciso di risolvere il tutto, andando ad ampliare uno studio sulla rivista scientifica Antiquity che rivela un’analisi molto dettagliata delle nevi del ghiacciaio Colle Gnifetti che si trova collocata tra Italia e Svizzera.