L’orso polare Yupik è morto

. È finita la tragica vita di un animale costretto a vivere in una situazione totalmente al di fuori della sua natura. Segregato in uno spazio fatto di cemento, viveva in una piscina con l’acqua calda e col tentativo inutile di abbassare le temperature sotto i 21° necessari per un corretto stile di vita. Negli anni Yupik ha portato diversi animalisti, e non, a polemiche legate al fatto che l’orso polare non meritava di essere trattato come un’attrazione da circo. Proprio questo era il risultato visto che moltissimi si recavano alla sua gabbia per cercare di divertirsi di fronte ai suoi modi buffi di muoversi. Non c’è stato il tanto atteso atto di compassione che era stato invocato ormai da anni, ma a liberarlo per sempre purtroppo ci ha pensato la morte. Già nel 2016 era stato lanciato un’allarme sulle sue condizioni fisiche, che erano considerate precarie e meritevoli di un trasferimento in un ambiente per lui più consono.



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L’orso polare Yupik è morto: una storia lunga 26 anni

La storia legata a l’orso polare Yupi è lunga ben 26 anni. Questi infatti era arrivato in Messico dall’Alaska nel 1992 quando la mamma era stata uccisa. Da cucciolo era stato portato nello zoo di Benito Juarez nella cittadina di Morelia. La sua morte è stata definita dai responsabili della struttura “inevitabile”, per un aneurisma e un’aorta fratturata. Il tutto sarebbe stato scatenato da malattie naturali dovute al fatto che l’animale era molto anziano, come riportato dal comunicato stampa. L’orso era vissuto più a lungo della vita media della sua specie, questa di solito infatti arriva al massimo ai 18 anni. Una spiegazione che non ha accontentato gli attivisti che da tempo lamentavano le sue precarie condizioni di salute che avrebbero dovuto portare a un trasferimento verso un luogo più adatto alle sue esigenze ben diversi anni fa.



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